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San Marco, l’importanza delle donne in politica In evidenza

  • Presenti numerose amministratrici dell’Esaro
L'incontro con molte donne operanti nell'Esaro L'incontro con molte donne operanti nell'Esaro

SAN MARCO ARGENTANO - “Doppia preferenza di genere: l’importanza delle donne in politica”. È stato questo il tema affrontato da alcune amministratrici e donne impegnate nella società del comprensorio dell’Esaro, riunitesi nella sala consiliare di Palazzo Santa Chiara accolte dal sindaco Virginia Mariotti. L’iniziativa è stata finalizzata a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità dell’approvazione d’una legge che possa garantire l’elezione di un congruo numero di donne nella massima assise regionale.

Moderato dall’assessore alle Pari opportunità, Angela Petrasso, l’incontro – dopo i saluti del sindaco sanmarchese – ha visto gli interventi di Carmelina Acciardi, vice-presidente del Centro Italiano Femminile; Bianca Rende, co-fondatrice di “What women want”; e del vicario della dirigente scolastica dell’Istituto scolastico “Fermi-Candela”, Ferruccio Salerno. Le conclusioni sono state affidate a Tonia Stumpo, consigliera di parità della Regione Calabria.Presenti, l’assessore comunale (Bilancio - ambiente) Finisia Di Cianni, e numerose consigliere e assessore di San Sosti, Roggiano Gravina e Fagnano Castello. «In Calabria è emerso che «le donne elette in seno all’assemblea regionale sono state sinora poche. Infatti, una sola siede ora tra i banchi del Consiglio regionale. Vi è dunque uno sbilanciamento che è necessario colmare per far sì che possa esservi una democrazia veramente compiuta e paritaria». L’auspicio dei partecipanti è stato quello che - nella prossima seduta del Consiglio regionale - possa finalmente essere votata a maggioranza la norma che istituisce, anche in Calabria, la doppia preferenza di genere, in conformità alle leggi nazionali e ai precetti costituzionali che promuovono la partecipazione delle donne alla politica e l’accesso alle cariche elettive in base agli articoli 51, primo comma, e 117, settimo comma, della Costituzione», colmando così «un ritardo e recependo al più presto quanto previsto dalla legge nazionale sull’obbligatorietà della doppia preferenza di genere». 

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