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Torano “zona rossa”. Corbelli pronto con la querela per difendere i diritti della comunità In evidenza

Torano “zona rossa”. Corbelli pronto con la querela per difendere i diritti della comunità
Agos

TORANO CASTELLO - Ormai è scontro aperto, con la vicenda destinata a finire in Procura. Franco Corbelli adesso non ci sta più ed annuncia querele. Sta cercando in ogni modo, da diversi giorni, a far capire alla Governatrice della Calabria che Torano Castello, dove vive, è un paese immotivatamente chiuso e blindato, con tutta la popolazione imprigionata in casa, con gravissimi disagi per le famiglie, i bambini, i malati, gli anziani, i disabili e i lavoratori.

E che l’ordinanza con cui è stata dichiarata “zona rossa” la cittadina toranese è stata emanata “sulla base di un dato, sui positivi del comune, palesemente falso”. Il leader di Diritti Civili ha così deciso “per difendere i diritti calpestati della nostra comunità”, di presentare, personalmente, un minuto dopo che sarà di nuovo un cittadino libero, alle Procure della Repubblica di Cosenza e di Catanzaro una denuncia querela, ipotizzando i reati di sequestro di persona aggravato, abuso di potere, falso ideologico, danni morali e materiali. “Torano Castello (con zero contagi nella popolazione di quasi 5000 abitanti, al di là dei pochi casi dei positivi, dipendenti e familiari, collegati tutti alla Rsa Villa Torano e, per fortuna, in molti già guariti) da 23 giorni è dichiarato zona rossa. E’ un comune posto sotto assedio - evidenzia Corbelli - sulla base di un dato fornito dall’Asp di Cosenza, sul numero reale dei contagiati del comune (raddoppiato rispetto ai numeri reali) così come viene riportato nell’ordinanza della Presidente della Regione, Jole Santelli, che ha ingiustificatamente prorogato la zona rossa sino a domenica 10 maggio”. Il leader di Diritti Civili pone l’accento sul dato falso fornito alla Regione riguardo ai contagi: 16,52 ogni mille abitanti, secondo l’Asp, ovvero una ottantina, essendo il comune di quasi 5000 abitanti; la metà invece stando al dato reale, pubblicato sul bollettino ufficiale del comune, cioè 40; oggi anche di meno con i primi guariti. Questo perché gli altri quaranta contagiati della struttura, conteggiati e addebitati al comune di Torano, sono invece pazienti da anni ricoverati nella Rsa “Villa Torano” e provenienti dai paesi del circondario. “Sono e resto un garantista convinto e non condanno anzitempo nessuno. Chiedo solo alla magistratura competente - spiega Franco Corbelli -  di valutare se per la vicenda della ingiustificata e immotivata chiusura di Torano, posto sotto assedio con posti di blocco, anziché chiudere la Rsa, luogo del contagio, si siano consumati dei reati, da me ipotizzati, e nel caso individuare i vari responsabili, ai diversi livelli, e procedere contro di loro. Dico solo che per una vicenda simile, grave, ma sicuramente meno di questa di Torano, ovvero il sequestro per una settimana di una nave di migranti, l’ex ministro Salvini è a processo a Catania per sequestro di persona aggravato”.
Se da un lato c’è l’indignazione della comunità per i gravi disagi cui costretta a causa della “zona rossa”, dall’altro ci sono le buone notizie arrivate al termine di un’altra giornata nel segno della speranza riguardo al focolaio di “Villa Torano”. I risultati dei tamponi rifatti tre giorni fa ai venti ospiti della struttura che non avevano contratto il Covid-19, tutti asintomatici, hanno confermato la negativizzazione. Dei trenta ospiti contagiati, anch’essi curati attualmente nella Rsa dagli specialisti della task force dell’Asp che li monitorano anche mediante il servizio di telemedicina, sedici sono negativi. Migliorano anche le condizioni dei due anziani ricoverati a Cosenza e Cetraro. Guariti anche cinque dei nove operatori sanitari in isolamento nel “Nuovo Hotel San Felice”. Per gli altri quattro si è in attesa dell’esito. Nella giornata di ieri, inoltre, il personale dell’Asp ha effettuato ulteriori tamponi all’interno della struttura e ad alcuni soggetti che avevano comunicato al comune di avere avuto contatti con dipendenti di “Villa Torano” loro familiari.

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