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Attività chirurgiche bloccate all'ospedale di Castrovillari In evidenza

  • Ferdinando Laghi: "Nessuna sicurezza è più garantita"
Attività chirurgiche bloccate all'ospedale di Castrovillari

CATROVILLARI - “Bloccata ogni attività chirurgica all’ospedale di Castrovillari! Sia di elezione che in urgenza, differibile o indifferibile che sia”. A parlare è Ferdinando Laghi, capogruppo al Consiglio Regionale di “De Magistris Presidente”. “E chi, già ricoverato, aveva necessità di intervento chirurgico è stato di necessità trasferito altrove.

E’ stata infatti chiusa l’unica sala operatoria attiva, ad onta delle assicurazioni riguardanti le nuove sale operatorie, ancora una volta fornite durante l’incontro con i Vertici aziendali dell’ASP di Cosenza, a cui ho partecipato assieme alla delegazione di Istituzioni, Sindacati, Associazioni, lo scorso 28 dicembre, quindi circa un mese fa -continua il Consigliere Laghi-. Parrebbe trattarsi, ma è da verificare, di un problema di alimentazione elettrica, ma certo è che l’assistenza fornita dall’ospedale spoke di Castrovillari, spoke sempre più sulla carta, per non dire di carta, continua a peggiorare in maniera drammatica. Come è possibile che si arrivi comunque a un blocco del genere che significa, di fatto, praticamente la chiusura dell’ospedale. Quale può essere, infatti, la sicurezza garantita da un ospedale spoke ai ricoverati, tutti, ma proprio tutti, potenzialmente necessitanti di assistenza chirurgica, urgente o meno. E’ mai possibile -insiste il Consigliere Regionale- che sia sempre necessario inseguire le emergenze strutturali, invece che prevenirle? E’ questo il livello su cui va sempre più posizionandosi l’offerta sanitaria pubblica? E, infine, un’ultima, amara domanda che è necessario farsi -conclude Laghi-: oltre a scegliere un orario diurno in cui farsi venire un infarto, stante la chiusura notturna dell’emodinamica del nosocomio del Pollino, adesso toccherà organizzarsi anche su dove farsi venire un’emorragia interna, espletare un parto cesareo, accusare i sintomi di una appendicite acuta o, peggio, di una peritonite?”.

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