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"Solidarietà e Partecipazione": "Salute, lavoro e sviluppo in liquidazione sul Pollino" In evidenza

"Solidarietà e Partecipazione": "Salute, lavoro e sviluppo in liquidazione sul Pollino"

CASTROVILLARI - «Come era prevedibile una maggioranza sempre più traballante e risicatissima (mancavano ancora una volta i Consiglieri Pignataro e Carrozzino, la quale non è stata evidentemente “ammorbidita” dalla fascia tricolore vestita per un giorno, con cui il sindaco Lo Polito ha cercato di riacquistarne i favori) ha approvato la Manifestazione di Interesse al megaimpianto di trattamenti rifiuti, al servizio della provincia di Cosenza, che vorrebbero collocare nell’area del cementificio». Così il Coordinamento Politico delle Liste Civiche di “Solidarietà e Partecipazione” scrive in una nota nella quale afferma: «Tutta una serie di strafalcioni tecnici e interventi tanto “di bandiera” quanto vuoti di ogni analisi dei problemi collegati (rischi per salute e occupazione, impatto ambientale, vincoli tecnici che depongono contro la possibilità di utilizzo dell’area) hanno caratterizzato la carrellata di interventi dei Consiglieri di maggioranza.

Con ogni evidenza, la loro fedeltà al “capo” fa premio sulla necessità di capire i termini di una questione che, se concretizzata, sferrerebbe un colpo gravissimo a tutto il territorio. Né sono valsi i richiami alla ragionevolezza della CGIL, con relativa richiesta di moratoria, né la “pesante” assenza dei Sindaci di popolazioni interessate -Frascineto e Civita- quanto e più di quella di Castrovillari, né ancora l’assenza del Presidente del Parco, né invitato né coinvolto in quella che è una “fuga in avanti”, ma nel buio più pesto, del sindaco Lo Polito. Il quale, evidentemente, si considera il “dominus” del Pollino. Un signore che non ha bisogno di concertare né di negoziare alcunché con nessuno. All’Assessore all’Ambiente, Pace, l’onere, insostenibile, di una relazione per tentare di giustificare una iniziativa relativa ad un progetto di cui si sa poco e niente e che lo ha costretto ad ammettere –con encomiabile onestà intellettuale – di non saperne, appunto, più di tanto, glissando o rispondendo con imbarazzati “non lo so” a otto delle undici domande poste, anticipatamente e per iscritto da noi delle Liste Civiche di Solidarietà e Partecipazione. Domande formulate anticipatamente proprio perché non volevamo “tendere trappole” ma soltanto avere informazioni. Viene da domandarsi, come si faccia a chiedere qualcosa che non si conosce! Il fatto che Castrovillari sia l’unico Comune in lizza, dei 155 della Provincia di Cosenza, qualcosa dovrebbe suggerire. Ma i giochi sono tutt’altro che fatti. Un’aula gremita ha fatto da contorno fino a notte inoltrata al Consiglio aperto. C’erano i lavoratori del cementificio, che magari hanno capito la deplorevole strumentalizzazione a cui sono fatti oggetto. E ai quali abbiamo ribadito il nostro pieno appoggio, assieme alla richiesta di riapertura del “tavolo” territoriale di concertazione inopinatamente, di fatto, chiuso da Lo Polito. Richiesta respinta dalla maggioranza. E c’erano tantissimi altri cittadini di Castrovillari e di tutti i Comuni limitrofi che hanno più volte fatto sentire la propria insofferenza per una scelta grave e pesante, portata avanti nella clandestinità più assoluta. La negazione stessa della partecipazione democratica, a cui sono stati sottoposti anche i Consiglieri di minoranza fino a che è stato possibile. Ma che adesso è stata infranta e fioccano le iniziative di informazione e mobilitazione su tutto il territorio. Un residente di Rovito ha reso la sua testimonianza, dipingendo la infernale quotidianità a cui la discarica di Celico li costringe. E, a proposito di discariche, possibile che si possa pensare di chiedere un megaimpianto del genere, senza sapere nemmeno dove la Regione collocherà le discariche al servizio? Ma il nocciolo del problema, una volta di più, per Lo Polito e i suoi “fedeli”, sono i soldi. Altro che chiacchiere. Un bel milioncino di euro all’anno di indennizzo (ma gli indennizzi non si danno a chi subisce un danno?...) e passa la paura. Poco male se questi “trenta denari” sono il prezzo del tradimento della gente di tutta l’area del Pollino».

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