So che per San Giuseppe si mangiano le zeppole e la ricetta ve la diedi tempo fa. Tuttavia per chi non ama la pasta bignè o vuole comunque preparare un dolcino differente per festeggiare i papà si possono realizzare altri gustosi dessert come una classica e sempre gradita zuppa inglese che per l'occasione vi propongo arricchita di amarene allo sciroppo invece che con la consueta bagna all'Alkermes.

La ricetta che vi propongo oggi è molto versatile, variando le verdure si adatta ad ogni stagione, certo coi carciofi e i crostoni di polenta è fatta apposta per questo periodo. Un modo gustoso e nuovo per mangiare il petto di pollo. Per dare cremosità al piatto consiglio un formaggio molle tipo fontina o anche un pecorino fresco.

Ci sono alimenti "esotici" che sono diventati ormai di uso comune, ne è un caso il riso a chicco lungo. Il basmati, il thai o Jasmine ma anche patna della cucina asiatica la fanno ormai da padrone nelle nostre dispense poiché perfetti per accompagnare i curry, i piatti della cucina cinese, thai e araba, ma anche per ripieni, sformati e insalate.

L'amore fa pensare al rosa perché il rosa è il colore della dolce vita e quindi la mia proposta di entrée per la cena di San Valentino prevede il più romantico dei colori a tutto spiano, l'irrinunciabile e sempre elegante salmone affumicato cui abbinerei uno spumante rosé per festeggiare in due con eleganza e un pizzico di malizia. Per questi pacchettini che ho realizzato in forma di cuoricini ho optato per un semplice ripieno di merluzzo fresco e yogurt con una nota di senape.

Eccoci alla festa San Valentino ed ecco la mia proposta un dessert al formaggio dolce-piccante di ispirazione greca. Si tratta di cuori che ricordano un po' la Baklavà il dolce sfogliato alla frutta secca e miele di tradizione greca. Al posto della pasta fillo ho utilizzato però una comune piadina di quelle sottili e poi burro, noci, mandorle e cannella.

Eccoci alla festa San Valentino ed ecco la mia proposta un dessert al formaggio dolce-piccante di ispirazione greca. Si tratta di cuori che ricordano un po' la Baklavà il dolce sfogliato alla frutta secca e miele di tradizione greca. Al posto della pasta fillo ho utilizzato però una comune piadina di quelle sottili e poi burro, noci, mandorle e cannella.

Oggi una ricetta frizzante oltre che di estrema semplicità come la maggior parte di quelle che vi propongo. Biscotti che si preparano in un batter di ciglia, il tempo di telefonare le amiche e metter su l'acqua per il tè perché i torcetti col tè vanno proprio a nozze e sono davvero carini anche da presentare agli ospiti senza stressarvi troppo.

Con il freddo di questi giorni, i campi messi in ginocchio dal gelo e i prezzi delle verdure alle stelle risultano grandi alleati in cucina i legumi molto versatili, proteici e per di più economici. Ritorno sui fagioli per un piatto diverso dal solito. Una ricetta che non è tipica del nostro territorio e che pertanto ho interpretato secondo il mio gusto, che i piacentini non me ne vogliano.

A Capodanno se si organizza da soli il cenone si ha di certo più voglia di sperimentare qualche piatto più chic, è pur vero però che non sempre è facile osare con un primo o un secondo, portate più consistenti con cui si deve per forza cercare di accontentare tutti.
Un piccolo antipasto è sufficiente a portare quel pizzico d'innovazione che lascerà a bocca aperta i commensali senza pregiudicare il buon esito della cena.

La frutta secca sulla tavola di Natale è imprescindibile e fra questa anche le castagne hanno i loro cultori. Ebbene fino a una decina di anni fa le castagne erano per me semplicemente frutta secca da consumare bollite o come caldarroste in un brevissimo periodo dell'anno, ricomparivano infornate sulla tavola natalizia e poi basta più. Se avessi detto a mia nonna che potevano essere un ottimo condimento per la pasta o la carne si sarebbe messa sicuramente a ridere perché qui non è tradizione e, siccome a me le tradizioni a tavola mi piace sovvertirle, da quando cucino io ho iniziato ad assaggiare le castagne in diversi modi, attingendo magari anche alle tradizioni di quei luoghi in cui le castagne hanno nutrito e sostentato intere generazioni di popoli fornendo quell'apporto calorico necessario alla vita quando altro, ahimè, non c'era.