Hospice di Cassano, Garofalo: «mancanza di due figure chiave» In evidenza
- Segnalata l’assenza dello psicologo e dell’assistente sociale
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CASSANO ALL'IONIO - «L'Hospice di Cassano, struttura d'eccellenza in Calabria per le cure palliative, è mancante di due fondamentali figure, lo psicologo e l'assistente sociale». È quanto denuncia ancora una volta, Francesco Garofalo, portavoce del Comitato Spontaneo di Cittadini, per la tutela della salute pubblica, della città delle terme.
«Solo grazie al lavoro del personale medico, infermieristico ed ausiliario, i pazienti vengono curati con la dovuta attenzione, ma vi è anche la necessità di incrementare l’organico del personale medico, attualmente sottodimensionato. Abbiamo notizie -continua la nota- della mancanza della figura dello psicologo, figura fondamentale nel garantire supporto ai malati e ai loro familiari, durante tutto il percorso dell’assistenza. Da testimonianze assunte da specialisti del settore, lo psicologo, esercita un lavoro non indifferente sia nella vicinanza fisica, nei momenti condivisi, di mani tenute in silenzio quando il pensiero diventa indicibile, di colloqui che non hanno una durata prestabilita, ma che tengano dei tempi variabili della malattia. La nostra sollecitazione è mirata solo ed esclusivamente a dare il contributo per rendere sempre più l’hospice -rimarca Garofalo- rispondente alle necessità del paziente. Crediamo, che sul diritto alle cure non possono esistere contrapposizioni e strumentalizzazioni di qualsiasi natura. Il miglioramento e la qualità dei servizi sanitari pubblici, è un fatto di civiltà, da cui dipende soprattutto nel continuare a lavorare con spirito di squadra nel perseguire il bene di tutti a tutela della salute pubblica. Così come -ha concluso- occorre supportare la complessa area del bisogno e dei disagi, attraverso l’assistente sociale, ad oggi mancante, per attuare un piano di assistenza coordinato, tenendo ben presente di avere di fronte persone in fase terminale».
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