La frutticoltura di qualità della Piana di Sibari secondo l'Arsac
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SIBARI – (Comunicato stampa) «La frutticoltura della pianura di Sibari, come è noto, si avvale del lavoro di migliaia di persone distinguendosi per questo come un comparto produttivo molto importante per l’economia e lo sviluppo non solo della zona ma di tutta la Calabria». Lo scrive Luigi Gallo, esponente dell'ARSAC-Centro di Divulgazione Agricola n.2 Castrovillari che aggiunge: «L’importanza economica di questo comparto è determinata principalmente dalla qualità della frutta che si produce nelle aziende agricole della pianura di Sibari. Infatti, in queste aziende gestite in forma associata, grazie anche ai servizi che da oltre 20 anni forniscono i tecnici dell’ARSAC, per la difesa delle piante e della frutta dai parassiti, si adottano sistemi a basso impatto ambientale.
Questi sistemi di difesa permettono di ridurre i costi e la quantità dei prodotti chimici immessi nell’ambiente, garantendo la sicurezza e l’igiene dei prodotti (pesche, arance, clementine, ecc.), destinati al consumo. La frutta prodotta nella pianura di Sibari, proprio per le sue eccezionali qualità dovute sia alle proprietà organolettiche che alla garanzia di sicurezza e igiene, non ha problemi ad essere venduta sui mercati europei. Ovviamente, dalla “facile” commercializzazione anche a prezzi buoni ne deriva la remunerazione del lavoro di migliaia di addetti. Per mantenere gli attuali livelli occupazionali nel comparto, quindi, è necessario mantenere e migliorare gli standard qualitativi della frutta. Inoltre, per aumentare i livelli occupazionali dell’intera area, con nuove opportunità di lavoro anche in altri settori, bisogna coniugare la qualità di questi prodotti, la cultura con il rilancio e la conservazione del patrimonio archeologico e il turismo balneare sul mare Ionio. Patrimoni questi, legati indissolubilmente tra di loro. Non a caso la mitica ed opulenta Sibari è stata costruita tra un meraviglioso mare e questa terra, ancora oggi prodiga di prodotti di alta qualità».
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