Il Bashkim prova a risorgere, speriamo bene!
- Scritto da Alcide Simonetti
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SPEZZANO ALBANESE - Nelle settimane scorse, alcuni ex esponenti del Bashkim (ormai ente giuridicamente estinto) hanno avuto un incontro con l'Amministrazione comunale spezzanese per verificare se sussistono le condizioni per ospitare, nella sede di Palazzo Luci, l’associazione culturale Bka di nuova costituzione.
La notizia della ripartenza dell’associazione arbëreshe, sebbene ancora sottotraccia, appare alquanto positiva, perché l’assenza di essa negli ultimi anni è stata risentita dal paese, sia in termini culturali che sociali, avendo svolto, quest’ultima, comunque, una funzione di ritrovo e di confronto.
Finalmente sembra che qualcosa si muova a Spezzano Albanese!
Ora la vera sfida sta, quindi, nel muoversi bene, superando quei limiti organizzativi e di programmazione che l’hanno nel tempo spenta.
Di conseguenza una riproposizione tout court del Bashkim, stile anni Ottanta - fine Novanta sembra improponibile poiché si presenterebbe come un’operazione partigiana, del tutto anacronistica oltre che controproducente rispetto le dinamiche territoriali.
Certamente, si dovrà recuperare quell’eredità storica, identitaria e culturale dell’estinta associazione arbëreshe, strutturandosi in tal modo su basi solide, al fine di navigare in mare aperto, ovvero relazionarsi con un mondo nuovo, globale, iper- digitale e interconnesso che non esisteva quando operava l’anzidetto ente culturale.
Il primo passo, conditio sine qua non, sarà quello di contraddistinguersi come un’associazione libera, autonoma e del tutto equidistante dalle logiche di parte che sempre avvelenano e disgregano il tessuto comunitario.
Ulteriore elemento qualificante della BKA sarà, inevitabilmente, non soltanto quella di puntare su soci e simpatizzanti di peso della comunità, bensì sulla partecipazione di aderenti istituzionali (enti pubblici e privati, scuole, fondazioni ed altro) del territorio comprensoriale, al fine di rafforzare una rete di rapporti indirizzati verso la promozione e valorizzazione dei contenuti culturali programmati in un’ottica di collaborazione costruttiva tra i vari soggetti operanti.
Infine, la neo costituita associazione BKA dovrà avere il coraggio di sottrarsi a mediazioni o logiche di potere di natura localistica per eleggere un presidente autorevole la cui figura dovrebbe rappresentare il simbolo di un nuovo corso, aperto, moderno, giammai autoreferenziale, ma propulsore ed animatore di una cultura critica e non folkloristica.
Speriamo bene!
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