I nipotini di Togliatti hanno scelto il “nativo democratico” cosentino, il quale, forte delle esperienze vissute in questi anni che vanno dai primi passi alla scuola all’associazionismo fino alla segreteria nazionale dei Giovani Democratici, nonché alla vicepresidenza dell’Unione Internazionale della Gioventù Socialista, ha lanciato l'idea di un Partito che, “nel solco delle migliori culture del socialismo europeo e del riformismo italiano, sappia essere radicale nella lotta contro tutte le povertà e le disuguaglianze, nella tutela dell’ambiente e nel clima, nella sua vocazione euro-mediterranea e nel suo spirito garantista e libertario”.
Ed ancora: un Partito aperto, femminista, giovane, meridionalista, legato ai territori.
All'arbëresh, Antonio Tursi, invece, va il merito di aver garantito lo svolgimento di congresso reale, conquistando 19 circoli (tra cui Castrovillari) su 70 e 16 delegati su 60 eletti.
Nota positiva da registrare è l'elezione degli altri spezzanesi Daniele Piragine e Anna De Santis all'assemblea provinciale per la mozione Tursi, il quale ha ottenuto 33 voti alla sezione spezzanese mentre quella di Pecoraro 66 preferenze.
L'anzidetta competizione partitica avrà conseguenze dirette rispetto anche il congresso del Pd locale, se verrà celebrato, considerato che la segreteria se la potrebbero giocare Andrea Novembrino, leader dei giovani democratici, appoggiato da circa 25 iscritti riconducibili al suddetto gruppo e Daniele Piragine o Anna De Santis, new entry del Pd arbëresh, composto da 21-22 compagni a Spezzano Albanese.
La bilancia pende però dalla parte di Ferdinando Nociti, avendo ancora la maggioranza, sebbene completamente distaccato, comunque, dalla contesa paesana, non ritenendo, tra l'altro, il controllo del partito, erede del Pci, un fattore, ormai, esiziale, strategico e determinante nelle dinamiche politiche del territorio.