Torna, infatti, con la quinta edizione, l’esposizione internazionale d’arte presepiale promossa dalla sezione per le questioni fondamentali dell’evangelizzazione nel mondo del Dicastero per l’Evangelizzazione della Santa Sede. L’iniziativa è denominata “100 Presepi in Vaticano”, appunto, per la presenza di presepi d’epoca e di artigianato contemporaneo, provenienti da diverse parti del mondo, realizzati da artisti, artigiani, amatori, bambini, ragazzi delle scuole, enti nazionali ed internazionali, Ambasciate.  Artisti ispirati dalla tradizione e dai contesti di crisi dei nostri giorni e con al centro sempre la santa famiglia di Nazareth. Quest’anno la mostra ospita anche presepi provenienti da Taiwan, Malta, Croazia, Slovenia, Slovacchia, Ungheria, Ucraina, Venezuela, Guatemala. Una bella soddisfazione, dunque, per il giovane artista ma anche motivo di orgoglio per l’intera comunità di Torano Castello. Alessandro Belvedere, 37 anni, laureato in scienza della comunicazione, coltiva da sempre la passione dell’artigianato. Un giovane preciso, meticoloso, paziente ed ordinato, con la grande passione per l’architettura. La sua specialità sono i presepi, secondo una tradizione tramandatagli sin da bambino dallo zio e dal padrino di adozione. Oggi ha un piccolo laboratorio a cui destina la nascita delle sue creazioni - dice - rigorosamente frutto di una “divina” ispirazione. Nel 2019 è stato tra i primi cinque calabresi selezionati per esporre le proprie creazioni in una delle mostre più importanti d’Italia tenutasi nell’Arena di Verona.  Ma oggi la soddisfazione più grande per Alessandro Belvedere, il cui obiettivo a lungo termine è quello di riportare nelle case i valori di un tempo, nella semplicità e nell’amore, troppo spesso accantonati, è far ammirare uno dei suoi capolavori nella Città Eterna. “Le mie emozioni sono infinite ed è un sogno che si realizza dopo tanto lavoro e dedizione. Sapere che la mostra è di grande rilevanza e visitata da milioni di persone - ci confida il giovane toranese - mi rende molto felice. Sapere soprattutto che ad ammirarla ci sarà pure Papa Francesco è per me qualcosa di unico e irripetibile”.  La mostra, inaugurata ieri sera da S.E. Mons. Rino Fisichella, con la banda musicale del Corpo della Gendarmeria dello Stato Città del Vaticano, resterà visitabile fino all’8 gennaio.