Consiglio comunale convocato il giorno di Pentecoste. Scoppia la polemica e l'opposizione scrive al vescovo
- Scritto da Franco Maurella
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CERCHIARA DI CALABRIA - Il sindaco Antonio Carlomagno convoca il consiglio comunale, con all’ordine del giorno argomenti di primaria importanza come l’approvazione dei bilanci e le tariffe per Imu, Tasi eTari, nel giorno di Pentecoste, domenica 15 maggio alle 17, suscitando un vespaio di polemiche e proteste da parte dell’opposizione. Antonio Valentino, consigliere di minoranza, anche a nome del gruppo consiliare “Progetto comune”, sostiene che le convocazioni consiliari in giorni di importanti ricorrenze religiose sia una prassi consolidata dell’amministrazione comunale che un consiglio ha convocato persino nel giorno del Venerdì Santo. Una scelta, quella della data fissata per il consiglio nella domenica di Pentecoste, che Valentino ritiene “tattica, per scoraggiare la partecipazione dell’opposizione considerati gli argomenti all’o.d.g.”. Il giorno della Pentecoste, tra l’altro, appartiene a quelle festività religiose importanti, celebrate a Cerchiara per l’intera giornata. Da qui, la richiesta di intervento inoltrata da Antonio Valentino al vescovo della Diocesi, monsignore Francesco Savino.
”Le scrivo questa lettera in qualità di consigliere comunale di Cerchiara ma anche e soprattutto in qualità di fedele per metterLa a conoscenza di una situazione davvero spiacevole che si verifica ormai quasi abitualmente nel nostro Comune ovvero la convocazione dei pubblici consigli comunali nei giorni in cui ricorrono festività religiose”. Valentino ricorda al Vescovo che la Pentecoste per Cerchiara rappresenta “un’ulteriore occasione per far visita e onorare la nostra Madonna delle Armi e partecipare alle tradizionali messe mattutina e pomeridiana nonché alla processione”. Valentino evidenzia al Vescovo anche la convocazione consiliare nel giorno del Venerdì Santo “importante e particolarmente sentito qui a Cerchiara anche per la tradizionale processione dei Misteri e in cui anche le campane tacciono”. “Io, Reverendo Monsignore – scrive Valentino -, sono stato educato dalla mia famiglia con principi cristiani e per questo motivo quando ho letto la convocazione al Consiglio per il giorno della Pentecoste mi sono sentito offeso nel mio essere cristiano e per questo ho reputato opportuno esternare questa mia delusione a Voi che rappresentate il nostro Padre Spirituale”. “Il mio scopo – aggiunge il consigliere di minoranza - non è quello di farne una questione politica ma di difendere il nostro credo religioso e le nostre tradizioni da chi, come in questo caso, con assoluta indifferenza e noncuranza dell’importanza del giorno delle Pentecoste per noi credenti vuole tenere il consiglio comunale facilmente e opportunamente rinviabile anche ai giorni successivi”. Da tutte queste considerazioni, l’appello di Valentino che sollecita un intervento del vescovo Savino, “per far si che le festività religiose non vengano strumentalizzate ed utilizzate per dissuadere le persone alla partecipazione consiliari ma, soprattutto, perché non venga leso il nostro dovere cristiano di santificare le feste così per come ci è stato detto da Dio tramite i suoi comandamenti”.
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