Coppola: "Il flop della Festa del Pane di Altomonte è costato 4mila euro"
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ALTOMONTE - «Pur nel grande rispetto per l’accostamento a San Francesco di Paola, nella particolare ricorrenza di questo anno, e per la presenza dell’Istituto Alberghiero della città tirrenica, non possiamo nascondere il grande dispiacere per aver constato la distruzione della Festa del Pane, ridotta ormai a una piccola fiera di paese». Così esordisce Gianpietro Coppola, già sindaco di Altomonte e attuale consigliere di minoranza del gruppo “Uniti per Altomonte” a margine della chiusura della Festa del Pane. Un commento che non lascia spazio alla immaginazione ma che, invece, punta a rilevare quei risultati che, dice, “sono sotto gli occhi di tutti”. A partire dalla data che Coppola dice essere “sbagliata” in quanto ha «impedito persino agli altomontesi di partecipare all’evento, impegnati come erano tra la Beatificazione di Mons. Francesco Maria Greco e le Comunioni dei propri figli».
A questo, inoltre, si aggiunge «Promozione zero, nei grandi centri e fuori Altomonte non c’era un manifesto, un volantino, nulla. Pochi stand pertinenti all’enogastronomia, pochi forni e pochi produttori ad esporre – a parte i locali, per la cui presenza siamo contenti». E insiste: «Due sole scuole presenti (l’Istituto comprensivo di Roggiano Gravina, di cui le scuole di Altomonte fanno parte, ed alcune classi di una scuola di Mirto). Iniziative poco originali e già viste e riviste, riproposte senza alcuna inventiva. Assenti i Comuni dei Borghi d’Italia, assenti le Città del Pane (a parte Matera), assenti i tanti amici panificatori calabresi, assente ogni autorità. Soprattutto, pochissimi visitatori e turisti. Per capire se c’era gente bastava guardare i parcheggi, tutti vuoti escluso quello del Teatro, riempito dalle macchine degli espositori, dei partecipanti al Festival Teatro Scuola e dai clienti dei locali lì presenti (pizzerie, pub, bar del Teatro ecc.). Il resto -rimarca- era un vuoto cosmico. Non si è neanche pensato di legare la Festa del Pane alla Beatificazione di Francesco Maria Greco, di cui ha parlato anche il Papa a tutto il mondo. E dove Altomonte era in prima fila, visto che la grazia del Miracolo che ha portato alla Beatificazione ha toccato una nostra concittadina, la signora Nina Pancaro». Un fiume in piena Coppola che non manca di puntare il dito contro il sindaco Giuseppe Lateano reo di non aver partecipato alla cerimonia dello stadio cosentino. «Cosa avrebbe fatto Belluscio in una occasione del genere? -domanda Coppola-. Cosa avrebbe fatto Enzo Barbieri in una occasione del genere? Semplice, avrebbero messo Altomonte al centro della scena, si sarebbero inventati il Pane del Miracolo, ecc. Altra stoffa, altre capacità, altra inventiva». E aggiunge: «Comunque, come lo scorso anno, il Comune ha impegnato 4.000 euro di bilancio, tutti sprecati. La Festa del Pane – ideata e portata alla ribalta nazionale ed internazionale con fatica ed impegno da Enzo Barbieri e dall’Amministrazione comunale di Altomonte per ben 8 edizioni - non meritava di fare questa fine. Nel silenzio e nell’indifferenza di tanti, per cui tutto va bene, ci assumiamo la responsabilità di dire che così proprio non va. Abbiamo taciuto nel 2014 e nel 2015, per proteggere il buon nome di Altomonte. Non abbiamo intenzione di tacere per il 2016, perché il danno che si sta facendo è troppo grosso». Coppola, quindi, ci tiene a fare il punto su quanto accaduto, a partire dal Festival di Altomonte che dice essere stato “distrutto”. «127 biglietti venduti nel 2014, 0 - zero!!! - biglietti venduti nel 2015, con spettacoli e serate insignificanti e non corrispondenti alla fama del nostro teatro estivo e con tanti dubbi sulla gestione del concerto di Ranieri, dubbi che nemmeno in Consiglio Comunale ricevono risposte alle domande di ex appartenenti alla maggioranza, oggi in rotta con un Sindaco la cui poltrona dipende dal voto di un solo consigliere in più».
E aggiunge: «Distrutto il Divino Jazz (Anno 2014 - pochissime presenze, nonostante siano stati spesi ben 14.000 euro di finanziamento regionale; Anno 2015 - pochissime presenze nonostante siano stati spesi circa 28.000 euro con nomi noti – ma cosa centra una certa KARIMA con il Divino Jazz?)».
«Adesso è arrivata anche la fine della Festa del Pane -continua-, ridotta da manifestazione nazionale a sagra paesana, con meno partecipanti della Fiera di San Francesco, il santo Patrono di Altomonte! Ma per loro, per il Sindaco Lateano e la sua esigua maggioranza, ovviamente, non c’è mai stata ad Altomonte una manifestazione così riuscita e ben fatta! Mi permetto di ricordare ai più cosa era la Festa del Pane negli scorsi anni, quando tutta la Calabria e l'Italia ne parlavano, quando partecipavano personaggi e giornalisti di caratura nazionale e internazionale, quando i programmi di Rai Uno la citavano ad esempio di sviluppo culturale del Meridione… La realtà di oggi è sotto gli occhi di tutti, e non possiamo tacerla ancora. Lo faccio e lo facciamo con un peso nel cuore, perché il nome di Altomonte ci è più caro di ogni cosa. Ma siamo costretti a farlo, perché gli altomontesi e i calabresi sappiano, conoscano, giudichino, ricordino».
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Emanuele Armentano