Nuove geografie politiche per non... morire!
- Scritto da Alcide Simonetti
- DISQUS_COMMENTS_COUNT:DISQUS_COMMENTS
- dimensione font riduci dimensione font aumenta la dimensione del font
- Pubblicato in Controcorrente
- Letto 1428 volte
- Stampa
Il 26 gennaio i calabresi, per l'ennesima volta, hanno inteso cambiare rotta “per non cambiare niente” e simbolicamente la scena della tarantella di Jole Santelli, a seguito della schiacciante vittoria, non fa presagire nulla di nuovo ed innovativo in grado di mutare la sorte della terra che ha dato il nome all'Italia, destinata, inesorabilmente, all'irrilevanza, essendo il fanalino di coda in tutti i settori, ad eccezione della criminalità organizzata che, invece, continua a crescere, nonostante le ultime operazioni di contrasto dello Stato.
Altrettanto immutata resta la condizione di emarginazione del territorio del comprensorio (Spezzano Albanese, Tarsia, San Lorenzo e Terranova da Sibari), che ha fatto naufragare sul nascere il legittimo tentativo del Sindaco Nociti di avviare un processo di rilancio politico della zona, che, contrariamente alle aspettative, ha preferito dividersi sui candidati e schieramenti dimostratisi inconcludenti.
I risultati elettorali di domenica scorsa segnano, dunque, molto probabilmente la fine del progetto comprensoriale unitario che, purtuttavia, non appare soltanto come l'espressione di un'avventata azione politica tardiva e, del resto, non sufficientemente preparata (per come ritenuto da diversi detrattori e critici del primo cittadino arbëresh), bensì, manifestazione, anche, di un distacco inaspettato ed indifferenza nei confronti del Sindaco Nociti (Vedi per esempio i risultati di Spezzano Albanese; Tarsia; Aiello Calabro, San Demetrio Corone e parte dell'Arberia), determinando, altresì, di riflesso, all'interno della comunità spezzanese, la riapertura di una partita già chiusa, oltre che una forte tensione, seppur velata, all'interno della maggioranza stessa dalle conseguenze indefinite.
Ma v'è di più: un progetto politico territorialmente unitario dei quattro comuni autosufficiente appare, di fatto, velleitario ed irrealizzabile, considerato che l'anzidetta zona appare troppo piccola (7.500 votanti circa) e troppo fragile per poter esprimere una rappresentanza politica sovra-provinciale, operazione, d'altronde, veramente complicata, se si considera che anche una realtà importante come per esempio Corigliano Rossano, motore dell'economia almeno provinciale, ha rischiato di non esprimere un deputato per Palazzo Campanella.
Perciò, si dovrebbe far tesoro di quanto avvenuto in queste elezioni e tante altre precedenti competizioni, per rivedere la complessiva strategia tracciata in questi ultimi anni, puntando ad un allargamento ad ulteriori territori e popolazioni, finalizzato alla realizzazione di un progetto compartimentale unitario più vasto, ove le periferie vengono valorizzate attraverso un sistema di relazioni a rete.
Di conseguenza nei prossimi mesi il vero dibattito politico dovrà vertere, giammai, sulle solite scaramucce campanilistiche, bensì sull'individuazione dell'area (geopolitica) più idonea e compatibile a costruire una realtà comunitaria-organizzativa omogenea, capace di rilanciare nel suo insieme la vita economica, politica e sociale per avvicinarsi in prospettiva agli standard nazionali.
Pertanto, paradossalmente, conditio sine qua non, per rimanere centrali rispetto ad un eventuale progetto distrettuale più vasto sarebbe quella di avviare un percorso almeno di rafforzamento delle forme di collaborazione tra i quattro comuni, unito al rinnovo e rafforzamento della classe dirigente comprensoriale.
È, dunque, il tempo delle scelte: o si pensa in grande oppure si muore!
Abbonati a dirittodicronaca.it
Caro lettore, cara lettrice,
ci rivolgiamo a te sottovoce, per sottolineare il senso di gratitudine che, con il tuo continuo interesse, hai dimostrato durante questi anni di attività ininterrotta di informazione che DIRITTO DI CRONACA ha gratuitamente garantito sul Territorio dal 2009. A giugno 2020, nel pieno della pandemia, abbiamo chiesto un sostegno economico libero per far fronte a nuovi oneri economici e poter garantire il servizio di informazione. I risultati, purtroppo, non sono bastati a coprire tutte le spese. A quei pochi sostenitori, però, va il nostro profondo senso di gratitudine e di riconoscenza.
Quanto fatto potrà avere un seguito solo se ogni utente lo vorrà davvero, dimostrandolo fattivamente, anche se in maniera puramente simbolica: sostenendoci con l'irrisorio contributo di un solo caffè al mese. Questo darà la possibilità di accedere a tutti i contenuti della nostra piattaforma di informazione, che sarà resa più fruibile e più "smart" e arricchita di nuovi approfondimenti e nuove rubriche che abbiamo in cantiere da tempo ma che non abbiamo potuto realizzare per carenza di fondi.
Ti ringraziamo di vero cuore sin d'ora per quello che farai per sostenere Diritto Di Cronaca.
NON STACCARCI LA SPINA... AIUTACI A MANTENERTI SEMPRE INFORMATO!
Emanuele Armentano