Tra lacrime e applausi l’addio al giovane commissario Antonio Trotta In evidenza
- Scritto da Roberto Galasso
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TORANO CASTELLO - “Non ci sono parole che possono alleviare il vostro dolore. L’unica fonte di consolazione è solo quella che arriva dalla fede”. Così l’arcivescovo metropolita di Cosenza-Bisignano, S.E.Mons. Francesco Nolè, si è rivolto agli affranti genitori di Antonio Trotta esortandoli alla cristiana rassegnazione.
Oggi pomeriggio, in un’atmosfera surreale e di grande mestizia, si sono svolti a Sartano i funerali solenni del giovane commissario capo della Polizia di Stato in servizio presso la Questura di Catanzaro, deceduto a soli 34 anni all’ospedale dell’Annunziata di Cosenza per le conseguenze di un aneurisma cerebrale che lo aveva colpito domenica scorsa mentre era in servizio allo stadio di Catanzaro per la gara di serie C tra la compagine locale ed il Foggia. Tanta la gente che si è voluta idealmente stringere al dolore dei familiari, in particolar modo ai genitori, al fratello ed alla compagna racchiusi nel loro composto e dignitoso dolore. Al rito funebre, presieduto dall’arcivescovo Nolè e concelebrato insieme ai parroci di Sartano, ai cappellani della Polizia di Catanzaro e Cosenza e ad altri sacerdoti nella chiesa di San Domenico, hanno presenziato i Questori di Catanzaro e Cosenza, il Prefetto Francesco Messina, Direttore del Dipartimento Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, il capitano Maria Chiara Soldano, comandante della Compagnia Carabinieri di Rende, il sindaco di Torano Castello, Lucio Franco Raimondo. Il feretro, avvolto nel tricolore e portato a spalla dai colleghi poliziotti, è stato accolto da un picchetto di agenti che ha reso gli onori militari al giovane commissario capo che attualmente era in servizio alla Divisione Anticrimine della Questura di Catanzaro. L’arcivescovo Nolè nell’omelia ne ha ricordato la gioiosità, la disponibilità verso gli altri, l’impegno al servizio dello Stato. Commosso il ricordo del Questore di Catanzaro, Maurizio Agricola, che ne ha evidenziato le doti professionali e umane ed il vuoto incolmabile lasciato in tutti coloro che lo hanno conosciuto e che non lo dimenticheranno. Antonio, infatti, era un giovane discreto e attento. Un poliziotto irreprensibile, fedele alla divisa che indossava, un amico di cui ci si poteva fidare, un compagno e figlio amorevole. Il Prefetto Francesco Messina, giunto appositamente da Roma, nel manifestare alla famiglia la vicinanza ed il cordoglio della Polizia di Stato, ha sottolineato la passione e la professionalità di Antonio Trotta che lo avevano portato, dopo aver svolto servizio alle Volanti di Catanzaro e al Commissariato di P.S. Lido di Catanzaro, a far parte della divisione anticrimine e ad operare nei servizi di prevenzione e nelle attività di contrasto alla criminalità organizzata. Al termine della cerimonia funebre, le note del “Silenzio” hanno accompagnato l’uscita del feretro, salutato dai tanti colleghi in divisa e con le lacrime agli occhi. Poi il lungo applauso della folla (che, nel rispetto delle norme anti-Covid ha gremito il sagrato della chiesa di San Domenico) prima che il carro funebre si avviasse per il cimitero di Torano Castello.
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