Aperto a Scutari, in Albania, l'Anno Santoriano In evidenza
- Scritto da Roberto Galasso
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CERZETO - Inaugurato in Albania l’Anno Santoriano. Con una intensa “due giorni” si è aperto ufficialmente a Scutari il bicentenario della nascita di Francesco Antonio Santori, illustre letterato appartenuto all’Ordine dei Francescani Riformati nonché parroco di San Giacomo di Cerzeto dal 1876 al 1894. Santori è descritto come uno dei più poliedrici artisti della cultura arbëreshë. Inventò un proprio alfabeto, scrisse le sue opere in lingua albanese e fu definito dalla critica padre delle nuove correnti naturalistiche-romantiche.
La trasferta in Albania è stata occasione di incontro, per la prima volta, tra la comunità di Cerzeto, quella di S. Caterina Albanese (dove Santori nacque) e l’Albania. Il religioso è, appunto, il giusto simbolo del legame tra la comunità arbëreshë, e l’Albania. Grazie soprattutto al fondamentale apporto del docente dell’Unical Francesco Altimari. All’università “Luigj Gurakuqi” di Scutari si è tenuto l’interessante convegno scientifico sull’opera letteraria di Santori. Evento che ha sancito un’importanza accademica del Santori nella letteratura albanese. L’incontro, aperto dai professori Altimari e Mandalà, attraverso i docenti universitari intervenuti ha acceso i riflettori sulla produzione poetica-letteraria del Santori, ed i contributi dei relatori hanno sottolineato l’importanza che Santori ha nel paese delle aquile. Con la comitiva partita dalla Calabria a bordo di due pullman e formata da circa cento persone, c’erano anche i sindaci Giuseppe Rizzo e Roberto La Valle. In serata, nella Cattedrale, il gruppo “Shpirti Arbëreshë” ha eseguito i canti religiosi scritti da Santori. Tra i presenti anche l’arcivescovo Angelo Massafra. Molto apprezzati il loro lavoro di ricerca etno-musicale e gli splendidi abiti indossati. Emozionanti anche i canti interpretati dai gruppi di Lungro e S. Caterina. La seconda giornata ha previsto la Messa solenne in memoria e in onore del bicentenario della nascita del francescano arbëresh, celebrata dall’arcivescovo di Scutari, Mons. Angelo Massafra, e concelebrata da don Ennio Stamile, delegato dal Vescovo della Diocesi di S. Marco Argentano. Durante la celebrazione eucaristica sono state recitate preghiere ed eseguiti canti arbëreshë tradotti dallo stesso Padre Santori, sempre ad opera dei gruppi “Shpirti Arbëreshë” e “Picilia”. In fine la visita nella chiesa della Madonna del Buon Consiglio di Scutari ed a Lezhë, al Mausoleo di Skanderbeg. Al rientro, in tutti i partecipanti la consapevolezza di aver vissuto dei giorni di immenso significato culturale, affettivo, storico, e per alcuni versi intimo e spirituale.
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