Luzzi. SOS degli alunni della Primaria per tornare nella loro scuola
- Scritto da Roberto Galasso
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- Pubblicato in Provincia Cronaca
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LUZZI - “Aiutateci a ritornare a "casa nostra". Siamo stanchi di stare rinchiusi in piccole e soffocanti gabbiette dalle quali usciamo solo per soddisfare i nostri bisogni primari (fare pipì). Rivogliamo la nostra casa”. E’ l’accorato SOS lanciato sui social dai piccoli alunni della scuola primaria di Luzzi centro. Dal 7 gennaio scorso, infatti, gli scolari hanno ripreso le lezioni, dopo alcune settimane di assenza forzata, nell’edificio scolastico di località San Leo, ospiti dell’Istituto Omnicomprensivo, dove ci sono le scuole medie ed il Liceo Classico.
L’edificio di Via Chiusa, sede del Circolo Didattico “G. Marchese”, guidato dal preside Umile Montalto, nonché frequentata dai bambini della scuola primaria, è stato interessato nel novembre dello scorso anno da caduta di calcinacci. Episodio che, a seguito dell’intervento dei vigili del fuoco, i quali hanno escluso lesioni strutturali ma solo ad intercapedini e tamponature, ha portato il sindaco Umberto Federico a disporre la sospensione delle attività didattiche all’interno dell’edificio di Via Chiusa. Ciò al fine di verificare la vulnerabilità sismica della struttura. Considerata la complessità di tali prove tecniche, necessarie per accertare la totale sicurezza della struttura e, quindi, garantire l’incolumità di alunni e personale scolastico, le attività didattiche continuano a svolgersi nelle sei aule reperite nel plesso di San Leo. Soluzione temporanea che, però, si trascina da mesi e che, inevitabilmente, crea non pochi disagi. Si è appreso, intanto, che il sindaco Umberto Federico nella giornata di ieri ha informato i rappresentanti dei genitori che l’incontro richiesto dagli stessi si terrà giovedì 21 marzo, alle ore 16, presso la sede municipale. Oltre ai genitori vi parteciperanno rappresentanti dei docenti ed il dirigente scolastico Umile Montalto il quale spera che “la primavera, oltre al ritorno delle rondini, riporti i nostri bambini al loro “nido”, dopo “l’esilio”, presso la “scuola” di San Leo”.
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