Il Prc di Torano spiega le ragioni del sì al referendum
- Scritto da Roberto Galasso
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- Pubblicato in Provincia Cronaca
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TORANO - Le ragioni del Sì al referendum sulle trivellazioni. Se n’è parlato a Torano per iniziativa del circolo locale “G. Carnevale” del Partito di Rifondazione Comunista. L’incontro, promosso in collaborazione con il Comitato Territoriale per il Sì, si è tenuto nella sala polifunzionale ed ha registrato la presenza di un pubblico attento alle tematiche ambientaliste. Dopo l’intervento introduttivo della segretaria del Prc toranese, Savina Chiodo, hanno relazionato Rosanna Anele della segreteria provinciale del partito, Walter Nocito, docente e costituzionalista Unical, e il segretario provinciale di Rifondazione, Francesco Saccomanno.
“L’obiettivo del referendum è chiaro” -ha affermato Savina Chiodo- “e mira a far sì che il divieto di estrazione entro le dodici miglia sia assoluto. Non farlo corrisponderebbe ad aggravare le condizioni climatiche oltre che disattendere gli impegni presi”. Per la segretaria del Prc di Torano “è tempo che si faccia a meno dell’utilizzo delle fonti fossili e che è ora di aprirsi ad un modello economico alternativo”. La dirigente provinciale Rosanna Anele ha ribadito nel suo intervento che con la vittoria del Sì al referendum, proposto da nove regioni e dai comitati no Triv, “sarà possibile fermare le trivellazioni in mare e tutelare le acque territoriali italiane, cancellare la norma che consente alle società petrolifere di fare ricerche ed estrarre il gas e petrolio entro le dodici miglia marine dalle coste italiane fino ad esaurimento”. L’importanza dei referendum come strumento democratico popolare e di partecipazione attiva dei cittadini sanciti dalla Costituzione, in riferimento anche agli inviti all’astensione, è stata ribadita dal docente Walter Nocito. Il segretario provinciale Saccomano, quindi, ha evidenziato come il referendum vuole mettere al riparo i nostri mari dai pericoli di sversamento di petrolio in mare che arrecherebbero danni alle spiagge e al turismo, nonché dal rischio di movimenti tellurici legati soprattutto all’estrazione del gas.
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