Dichiarate di interesse storico/artistico tre chiese del centro storico
- De Bartolo: «Ora si lavori per il recupero e la valorizzazione»
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MORANO – (Comunicato stampa) La Soprintendenza delle Belle Arti e Paesaggio della Calabria ha dichiarato, con decreto pervenuto agli atti del Comune di Morano martedì 23 febbraio 2016, ai sensi dell’art. 10 comma 1 del D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, di interesse storico/artistico tre cappelle urbane: Santa Maria d’Itria, Madonna delle Buone Nuove (nella foto), Santa Chiara, di cui due ubicate in pieno centro storico, una ai margini di esso. I luoghi di culto sono pertanto sottoposti a tutte le disposizioni di tutela contenute dalle normative vigenti.
«Le tre chiese – afferma il sindaco Nicolò De Bartolo - sono parte integrante del vasto patrimonio architettonico religioso sparso nell’abitato antico e si distinguono tra gli edifici di culto risalenti ai secoli scorsi meglio preservati. Ora è però necessario avviare una riflessione con gli organismi sovracomunali per la loro valorizzazione. Avendo accolto con fiducia il provvedimento, vogliamo lanciare un appello alle istituzioni e agli organismi interessati, affinché insieme si tuteli questo tesoro dal valore culturale inestimabile e non se ne sottovalutino le potenzialità anche a fini turistici. Bisognerà verificare in virtù della decretazione della Soprintendenza con quali strumenti intervenire e come reperire le risorse occorrenti. Ci dichiariamo immediatamente disponibili a qualsiasi confronto serio, che miri a conservare e a recuperare adeguatamente queste significative emergenze, restituendole perlomeno la dignità di monumento».
Cenni storici
Chiesa Santa Maria d’Itria.
La cappella apparteneva in origine a un complesso più ampio, comprendente anche un ospedale gestito dai Frati “Fatebenefratelli” di San Giovanni di Dio (sembra che i religiosi avessero lì anche un convento), ricordato alla fine del Cinquecento dal Tufarello, epoca in cui si fa risalire la fondazione della chiesetta. Da documenti presenti nell’archivio della Parrocchia dei Ss. Apostoli Pietro e Paolo, sotto la cui giurisdizione ricade il piccolo tempio, risulta, infatti, già edificato nel 1614 e sede di un’importante Confraternita intitolata alla Madonna Annunziata, poi trasferitasi per problemi di spazio nell’attuale chiesa omonima, in cima al paese, precedentemente dedicata a Sant’Antonio Abate. Sopra il portone d’ingresso è collocato un riquadro stuccato, che presumibilmente ospitava un affresco della Vergine. Sul lato orientale, sopraelevato rispetto alla struttura, è posto un grazioso campanile e vela. In fondo all’unica navata è presente una nicchia con conchiglia incorniciata.
Chiesa Madonna delle Buone Nuove.
L’edificio è costruito in muratura mista intonacata. All’interno una sola navata, di ridotte dimensioni, in fondo alla quale è incastonato l’altare su cui risalta la statua di Santa Maria delle Buone Nuove.
Chiesa Santa Chiara.
Presenta sulla facciata principale una lunetta semicircolare contenente un dipinto della Vergine con Bambino, opera ripetuta in stile diverso all’interno, sopra il piccolo altare in muratura addossato al muro di fondo. Assai suggestivo è l’affresco individuabile sulla parete nordoccidentale e ritraente la Madonna con Bambino in trono, contornati da Angeli. Non essendovi tracce del culto di santa Chiara, il nome potrebbe derivare dall’esistenza di un vicino Monastero di Clarisse del quale conservano memoria gli studiosi locali.
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