Bagarre politica a Morano: De Bartolo accusa la minoranza di "strumentalizzazioni"
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MORANO - «Strumentalizzazioni ingenerose e nulla più». Il sindaco, Nicolò De Bartolo, respinge gli attacchi dei consiglieri di Progetto Morano, Vincenzo Verbicaro e Maria Teresa Filomena, e replica alle accuse contenute nel comunicato diffuso nei social e a mezzo stampa nei giorni scorsi.
«Nell’ultimo Consiglio comunale celebrato il 24 gennaio scorso», afferma il primo cittadino moranese, «con delibera n. 3 abbiamo preso atto dei rilievi mossi dalla Corte dei Conti e proceduto a sanare la situazione apportando i correttivi prescritti. Si tratta di contestazioni di natura prettamente tecnica. Che in molti casi affondano le radici nelle gestioni precedenti, come, ad esempio, i debiti fuori bilancio, i quali anziché in due anni sono stati chiusi in tre, sapendo di poter contare su diversi risparmi.
Ma ciò su cui vorrei soffermarmi, soprattutto a beneficio di quella parte di minoranza che ha utilizzato la deliberazione dei giudici contabili per colpire l’Amministrazione e i tecnici che hanno lavorato al bilancio 2015, in primis il responsabile dell’area finanziaria dell’Ente, il dr Celano, al quale confermiamo la nostra massima fiducia, e poi il revisore unico dei conti, che certamente monitorerà su quanto il Consiglio comunale ha deliberato, riguarda le preoccupazioni sugli equilibri presenti e futuri. Se fosse vero quanto paventato dai consiglieri d’opposizione, dal momento che le contestazioni attengono al documento economico/finanziario del 2015, dovremmo già trovarci in difficoltà e quelle condizioni si sarebbero già dovute verificare. Ma, come Verbicaro e Filomena sanno, siamo lontani da tale evenienza. Non abbiamo aumentato e non aumenteremo di un centesimo le tasse locali», prosegue De Bartolo. «Al contrario, abbiamo diminuito alcune imposte, vedi la Tari, e continueremo a ridurle nel prossimo bilancio. Quanto alla presunta ritardata comunicazione della deliberazione n. 112/2017 della Corte dei Conti ai consiglieri di opposizione, non v’è nulla di più capzioso: il documento è stato portato a loro conoscenza nei modi e nei tempi previsti dalla legge, ossia in sede di riunione dei capigruppo. Inoltre, non abbiamo ritenuto dover convocare la Commissione bilancio poiché quel bilancio era già stato abbondantemente discusso nel 2015. Potrei fermarmi qui. Ma giacché le critiche pretestuose di Verbicaro e Filomena riguardano situazioni tecniche, a costo di annoiare il lettore, con il quale mi scuso per la inevitabile prolissità, mi vedo costretto a puntualizzare anche su questo aspetto. Naturalmente chi volesse approfondire e documentarsi troverà nel nostro sito istituzionale, area Albo Pretorio, tutti gli atti giustificativi allegati alla nostra delibera».
«Procediamo. In ordine al riaccertamento straordinario», dice De Bartolo, «abbiamo rettificato la variazione in entrata del FPV per la somma di euro 118.184,67 e la conseguente variazione in uscita, poiché anche la parte uscita del bilancio di previsione 2015 è stata interessata dalla medesima imprecisione, ovvero del Fondo Pluriennale Vincolato spesa di parte corrente di euro 3.128,40 e del Fondo Pluriennale Vincolato spesa di parte capitale di euro 115.056,33 addivenendo alle risultanze riportate nella delibera n. 3 del 24.01.2018. Abbiamo, inoltre trasmesso gli allegati necessari e chiarito che in riferimento alla cancellazione del residuo passivo di € 19.000,00, economia non confluita nell’avanzo di amministrazione nella parte destinata agli investimenti, che, essendo il residuo finanziato con entrate correnti, si è ritenuto opportuno non vincolarlo per contenere il disavanzo tecnico. Naturalmente ci siamo impegnati a vincolare detta somma nel primo conto di bilancio che presenti avanzo non vincolato, essendo, ad oggi, chiusi i rendiconti».
«Circa gli equilibri economico/finanziari, si è proceduto alla rielaborazione dei medesimi. Relativamente alle entrate e spese correnti aventi carattere non ripetitivo, ci siamo adeguati alle indicazioni della CdC. Per quanto attiene alla composizione del risultato di amministrazione, abbiamo spiegato che per la costituzione del FCDE sono stati utilizzati gli accertamenti in conto residui alla data di formazione di detto FCDE perché ritenuti più conformi alla finalità della costituzione del fondo, manovra che risente fisiologicamente del fatto che nelle annualità precedenti al 2015 i ruoli TARSU si approvavano a fine esercizio, mentre la riscossione si collocava temporalmente nei primi mesi dell’esercizio successivo. La verifica dei dati al 31.12.2017 conferma le motivazioni della scelta operata in sede di riaccertamento straordinario dei residui per la costituzione del FCDE, quantificandolo in euro 454.272,91 ove i relativi residui passivi ad oggi risultano 442.234,60 euro, come si può leggere nel quadro riportato in delibera. Il criterio di utilizzare gli accertamenti in conto residui alla data di costituzione del FCDE è stato impiegato per tutti i residui attivi».
«Per quanto concerne, invece, l’errata allocazione delle passività potenziali», spiega ancora il sindaco di Morano, «si provvederà a riportarle nella parte accantonata dell’avanzo di amministrazione nel conto di bilancio 2017; mentre per i flussi di cassa ci adegueremo prontamente alle disposizioni della CdC. A proposito del Fondo Pluriennale Vincolato, è stato, altresì, chiarito, che a seguito delle variazioni degli atti contabili, apportate secondo le prescrizioni di merito, è stata sanata la violazione del principio contabile applicato al punto 5.4. Ci siamo anche impegnati, in riferimento alla gestione dei residui, a intraprendere una serie di iniziative per velocizzare la riscossione dei tributi comunali, tra le quali, azioni di recupero dei crediti TARI e SII mediante procedure coattive nel più breve tempo possibile, conformemente a quanto contemplato dalla nuova contabilità armonizzata. Sempre nello stesso provvedimento consiliare abbiamo precisato che, per i servizi conto terzi non è stato esercitato alcun potere decisionale circa l’ammontare e i destinatari delle spese, mentre per i rimborsi spesa notifica e il recupero delle spese sentenza CdC vi è un ritardo riguardo ai tempi di pagamento, ritardo che si provvederà a colmare rapidamente. Circa il rapporto tempestività pagamenti, nel corso del 2015 sono stati riconosciuti debiti fuori bilancio per euro 89.984,36 relativi a due sentenze descritte nell’atto deliberativo».
«Ancora. In ordine alla rinegoziazione dei mutui abbiamo sottolineato come l’economia di spesa, derivante, appunto, da tale procedura, così come l’utilizzo di entrate aventi carattere non ripetitivo, è stata impiegata per finanziare la spesa corrente indifferenziata, al fine di mantenere lo standard qualitativo dei servizi in essere e per supplire alla riduzione del fondo di solidarietà comunale, passato da € 1.092.837,46 del 2014 a € 972.319,38 del 2015, oltre che alla naturale riduzione dei contributi per gli interventi dei comuni (ex contributo sviluppo investimenti), passato da € 110.548,09 del 2014 a € 82.272,95 del 2015. Ad ogni modo le risorse sono state investite per manutenzione immobili (capitolo 470, importo € 12.000,00), servizio mensa scolastica (cap. 1900, importo € 10.000,00), fornitura energia elettrica P.I. (cap. 2890, importo € 25.567,10). Una scelta, questa, limitata alla sola annualità 2015, giacché nel 2016 si è sopperito alla riduzione delle entrate con le minori spese derivanti dalla realizzazione dell’intervento di sostituzione degli organi illuminanti a vapore di mercurio con la nuova tecnologia led e dal pensionamento di una unità lavorativa».
«Sul patto di stabilità», aggiunge De Bartolo, «abbiamo allegato tutti gli atti a supporto delle esclusioni operate e riferite ai finanziamenti, il dettaglio dei quali, con i capitoli, la descrizione, le reversali di competenza/residuo, il totale degli importi e l’elenco completo è annotato integralmente nella delibera trasmessa alla CdC. Unica criticità reale di cui prendiamo atto riguarda la ricognizione dei contenziosi legali, per i quali gli uffici stanno predisponendo idonea relazione; inseriremo a tal proposito in bilancio un fondo a copertura del rischio. Detti contenziosi risalgono in particolar modo: alla problematica, primi Anni Duemila, relativa all’affido dei randagi al canile convenzionato; mentre un’altra pendenza significativa riguarda la costituzione delle commissioni elettorali, periodo 2009/2013».
«Se i consiglieri Verbicaro e Filomena», conclude De Bartolo, «pensano di possedere maggiori e più idonee competenze del sottoscritto e dei tecnici che coscienziosamente hanno elaborato gli atti, anziché asserragliarsi in una opposizione improduttiva, avanzino proposte. Ma evidentemente sono troppo concentrati a leccarsi le ferite di una sconfitta che a distanza di tre anni e mezzo brucia ancora, e che il popolo, non De Bartolo, ha sancito. Esauriti gli argomenti, buonsenso vorrebbe, ora, che quella fetta di opposizione (non tutta) rimasta inefficace, scollata dal proprio elettorato e dalla comunità, traesse le conseguenze del suo fallimento».
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Emanuele Armentano