Percettori in deroga: soluzioni e proposte di Guido (Cgil)
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CASTROVILLARI - «Sono in corso nel nostro territorio le lavorazioni di quella che potrebbe essere l’ultima mensilità di mobilità in deroga riferita al 2014 per centinaia di lavoratori e lavoratrici in mobilità in deroga». Lo afferma il segretario confederale della Cgil Pollino Sibaritide Tirreno Giuseppe Guido che spiega come «L’80% del bacino regionale, infatti, in virtù del decreto di riforma varato dal Governo non avrà diritto a mensilità riferite agli anni 2015/2016, e ciò, è evidente, lascerà centinaia di nuclei familiari nel dramma della condizione di povertà assoluta.
Per queste ragioni, dopo aver incontrato in assemblea i delegati del territorio, riteniamo sia giunto per la Giunta Regionale il momento, pur tardivo, di elaborare soluzioni che affrontino questo dramma, con più incisività rispetto a quanto si sta facendo, e che ridiano dignità, col lavoro soprattutto, ai tanti ed alle tante che vivono questa precaria condizione. La Regione Calabria deve immediatamente chiarire se intenderà pagare, o potrà pagare con i residui degli 80 milioni di euro autorizzati dal Ministero, le tre mensilità aggiuntive che il decreto ministeriale prevede per le area disagiate come la Calabria. Chiediamo alla Giunta una scelta di civiltà nel fare ogni sforzo possibile per assicurare il pagamento delle mensilità aggiuntive per il 2014 dando, così, un segnale tangibile di vicinanza alle famiglie calabresi interessate.
Appare ovvio, però, che l’eventuale pagamento richiesto non risolverà, se non temporaneamente, il problema, che a parere nostro può essere affrontato solo con: Una legge regionale straordinaria che introduca, con particolare riferimento al bacino degli ammortizzatori sociali in deroga, una misura di contrasto alla povertà che istituisca una sorta di reddito di inclusione per il quale il Consiglio Regionale si è già espresso favorevolmente. Un grande piano per il lavoro, che attraverso il POR, soprattutto utilizzando gli assi sulle nuove tecnologie (banda larga) e il dissesto idrogeologico, possa ideare progettualità che consentano ai tanti disoccupati calabresi di riprendere la via verso il ritorno attivo nel mercato del lavoro.
L’immediata attivazione e pubblicazione di quanti più bandi possibili sulle politiche attive in aggiunta a quanto già fatto dalla Regione e contemplando una nuova manifestazione di interesse regionale per gli enti pubblici finalizzata all’avvio presso i medesimi di nuovi percorsi formativi. Unico strumento, i bandi sulle politiche attive, utile a non far cadere nel dramma della disperazione, per l’assenza di qualsiasi sostegno al reddito, migliaia di famiglie nel mentre si costruisce il piano per il lavoro già richiamato. Politiche attive, ci duole aggiungere, che devono essere pagate con puntualità se si vuole che rappresentino un aiuto per i percettori, perché è inaccettabile il ritardo che gli stessi stanno vivendo sulla propria pelle in questi mesi! Indecoroso è il fatto che ancora in tantissimi aspettino le spettanze dei percorsi formativi effettuati presso gli enti e terminati nel 2015, alcuni addirittura tra settembre ed ottobre e senza il pagamento neanche di una delle mensilità spettanti. La Regione ha il dovere di non continuare ad offendere, per questa via, la dignità dei lavoratori e deve nel giro di pochi giorni garantire il pagamento di tutti i tirocini già terminati e per tutti.
E’ evidente che in assenza di percorsi che vadano nella direzione auspicata, per come già detto allo sciopero generale territoriale del dicembre scorso, non avremo alternative ad ulteriori mobilitazioni per difendere la dignità della nostra gente».
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