Cresce la tensione su Campolescia, domani anche i sindacati alla protesta In evidenza
- Il parlamentare Placido interroga i Ministri
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CASTROVILLARI - Cresce l'attesa e si intensificano i preparativi per la grande manifestazione di protesta che si terrà domani mattina sulla discarica di Campolesce. Numerose sono sinora le adesioni delle associazioni degli imprenditori agricoli e dei sindacati dei lavoratori, che domani mattina saranno con il Comitato "Cammarata contro la riapertura della discarica di Campolescio" a sfilare per le strade di Castrovillari. Anche la Flai Cgil di Castrovillari a fatto sapere di voler aderire alla manifestazione per “sostenere le ragioni del Comitato per la difesa del Distretto agro-alimentare di qualità”. La stessa Flai Cgil stimola le amministrazioni locali affinché mettano in campo e promuovano “idonee politiche pubbliche a difesa delle produzioni primarie, dello spazio rurale e del paesaggio”, rifiutando la “logica di riapertura della discarica messa in atto dall'amministrazione guidata dal sindaco Domenico Lo Polito”.
Nei giorni scorsi, intanto, anche Antonio Placido, parlamentare di SEL, è intervenuto duramente sulla questione della discarica di Castrovillari, sollecitando il parlamento (dopo l'interrogazione presentata da Paolo Parentela -M5S-) su argomenti delicati quali l'aggressione al Distretto Agro-Alimentare di Qualità calabrese, il rischio per migliaia di posti di lavoro, la tutela della salute e quella della legalità, chiedendo risposte “rapide, concrete e verificate”.
In particolare Placido ha scritto al Ministro dell'Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare; al Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, al Ministro dell’Interno illustrando la situazione storica del sito nella speranza di ottenere ascolto in merito alle battaglie che gli imprenditori agricoli della zona stanno combattendo da diverso tempo. Placido ricorda come la discarica sia stata chiusa nel 2002 “a motivo delle sue condizioni igienico-strutturali”, evidenziando che essa si trova nel Distretto Agro-Alimentare di Qualità di Sibari, “unico nel suo genere in Calabria”, “che produce circa il 45% dei prodotti agro-alimentari calabresi”. Ma Placido evidenzia anche come, dopo la dismissione del 2002, la discarica abbia “continuato a produrre percolato, con spese per il Comune e rischio di inquinamento dei terreni circostanti -per tracimazione dai bordi della discarica stessa e attraverso le fissurazioni createsi, nelle pareti e nel fondo”, sottolineando che la riapertura “darebbe nuovo impulso alla produzione di percolato”. Intanto, «nell’agosto 2013 -continua Placido- la Regione Calabria ha finanziato, con un milione di euro, un progetto finalizzato a mettere a norma, bonificare e chiudere definitivamente la discarica. L’autorizzazione contemplava la possibilità anche di un ulteriore conferimento di rifiuti, esplicitamente e rigorosamente limitato però -e solo ove ciò fosse stato necessario- al solo raggiungimento del “piano di campagna” circostante alla discarica. Tale insormontabile limite era comprensivo dello spessore della copertura impermeabile di chiusura definitiva della discarica (“capping”), che, nel progetto presentato, è previsto sia di 2,5 metri». Così Placido spiega che le rilevazioni aeree effettuate a cura delle Associazioni, attraverso l’utilizzo di un drone, «dimostrano che il dislivello medio esistente tra il colmo della discarica e il piano di campagna circostante è di 0,66 metri. Assai inferiore -dice- allo spessore minimo del capping, fatto da cui consegue che non è legalmente e tecnicamente possibile abbancare ulteriori rifiuti in discarica, se non violando le prescrizioni contenute nell’autorizzazione regionale». Il tutto, afferma Placido, sfocia in una disapprovazione delle popolazioni e l'allarme sociale risulta essere in crescita con relative iniziative pubbliche come quella che si terrà appunto domani. In questa ottica di idee Placido chiede ai ministri “quali urgenti iniziative intendano assumere per tutelare un’area di produzioni agricole di qualità che rappresenta anche il volano economico-occupazionale di una vasta area della Calabria”, così come si intenda tutelare il territorio da situazioni di inquinamento”. Infine, Placide chiede al Ministero dell'Interno quali urgenti iniziative intenda adottare “al fine di evitare il rischio che vengano elusi il principio di legalità e il rispetto delle norme, in ordine alla mancata osservanza di quanto decretato e prescritto dal Nucleo AIA-VIA-IPPC del Dipartimento Ambiente della Regione Calabria”.
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