Un museo sulla II Guerra Mondiale proposto a Cerchiara
- Scritto da Franco Maurella
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- Pubblicato in Jonio Cultura e Spettacolo
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CERCHIARA DI CALABRIA - L’associazione Auser “Insieme” di Cerchiara, presieduta dal dottore Natale Lauria, ha avviato un progetto che, se andrà in porto, doterà il comune di un museo storico, con particolare riferimento alla Seconda Guerra Mondiale. A dare l’input per avviare il progetto, la disponibilità di un vecchio casale contenente un antico frantoio del 1900, in parte demolito dai tedeschi nel 1945. Il frantoio sorgeva lungo la statale 192, oggi provinciale 162, utilizzata dai tedeschi per la ritirata, sotto l’incalzare delle truppe angloamericane. I tedeschi rimasero imbottigliati lungo quella strada che si fermava in territorio di Cerchiara e li hanno costruito ed abbandonato molte armi e bunker difensivi. Infatti, nelle vicinanze del casale si trova un bunker (postazione di avvistamento, polveriera ecc.) risalente alla seconda guerra mondiale, ed altri simili insistono nelle vicinanze.
“C’è la volontà da parte della nostra associazione – riferisce Natale lauria -, di attrezzare una parte del manufatto per adibirlo a centro visita e documentazione storica per le scuole, attrezzandolo con la presenza di carri armati in disuso”. “Tale richiesta dei carrarmati – aggiunge Lauria - è stata già inoltrata al Comando Logistico SM Ufficio Alienazioni di Roma, con lo scopo di organizzare un percorso storico da rendere disponibile ai numerosi visitatori e turisti che frequentano la Sibaritide e tra questi molti tedeschi”. Il tema dell’iniziativa messa in campo dall’Auser “Insieme” di Cerchiara, inoltrata con il progetto con il quale viene richiesta la concessione dei carrarmati dismessi da utilizzare nell’antico frantoio da adibire ad area museale, si intitola “Conoscere e sapere”. Progetto che mira alla valorizzazione della storia attraverso dei simboli (bunker, polveriere, campi, ecc.), quali testimonianze di un periodo storico non molto noto alle nuove generazioni. “La presenza di testimonianze e la loro fruibilità – evidenzia Lauria -, può servire per una riflessione ed una maggiore conoscenza di periodo storico che ha visto numerosi deportati anche calabresi nei vari lager”. “affinché le atrocità vissute non accadono più, è importante che le nuove generazioni siano invitate ad una riflessione più ampia attraverso la conoscenza dei documenti e testimonianze”. “La cultura – conclude Lauria - era e resta l’antidoto contro ogni guerra, contro la stessa ndrangheta e contro chi minaccia la libertà e la democrazia faticosamente conquistata dai nostri soldati, eroi silenziosi”. Da qui l’idea di riscoprire siti, manufatti, resti e tracce belliche (bunker, campi, percorsi di guerra, ecc.), mostre, così come importante è la ricerca del passato e degli strumenti che impediscono il ripetersi di fatti così atroci e drammatici.
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