Festeggiati 50anni di sacerdozio di don Vincenzo Longo
- Scritto da Cristian Fiorentino
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CORIGLIANO - Sarà ricordata come una domenica “particolare” anzi speciale quella appena trascorsa dalla comunità parrocchiale “San Papa Giovanni XIII” e non. Particolare non solo perché nella prima domenica di dicembre la chiesa tutta ha iniziato il cammino d’Avvento. Nella mattinata di domenica scorsa, infatti, all’interno della celebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo Monsignor Giuseppe Satriano e da altri pastori della vicaria, è stata onorato il 50° anno di sacerdozio di Don Vincenzo Longo. Sacerdote poliedrico, tenace, innovatore, critico, di grande cultura che da qualche anno ha consegnato la guida della parrocchia ai suoi successori.
Prima Don Francesco Agrippino e più di recente l’insediamento prima del giovane Don Stefano Aita e quindi il timone definitivo affidato al perspicace Don Tonino Longobucco. Proprio grazie alla volontà di Don Tonino e Don Stefano di concerto e in sinergia con il resto degli attivi gruppi parrocchiali, l’iniziativa di celebrare come si conviene questa tappa in onore di Don Vincenzo. Non poteva mancare il placet del vescovo che ha voluto presenziare un momento solenne e di gioia come quel “Sì, Eccomi” inteso come il donarsi agli altri che Don Vincenzo Longo professò in quel lontano 3 dicembre 1967. Per chi ha fede, quella con la F maiuscola, i segni vanno interpretati e monsignor Satriano nell’omelia lo ha ricordato bene: «Gli spunti che ci offre l’Avvento si annodano bene con la ricorrenza di un sacerdozio in generale e così particolare. Anche il cammino di un parroco come Don Vincenzo, nel corso di questi cinquant’anni, ha avuto un accettazione, ossia un “Sì, Eccomi”, e un percorso fatto di tanti momenti, umori, storie, luoghi e persone attraversati nella fede. Missione che oggi Don Vincenzo prosegue con le preghiere verso i suoi fedeli». I parroci, in genere e come oggi ribadisce spesso Papa Francesco, sono missionari chiamati spesso a cimentarsi in nuove realtà e contesti diversi. Un giovane Don Vincenzo avrebbe voluto essere a tempo pieno missionario ma la sua strada, per motivi diversi, lo portò a misurarsi con la concretezza di tanti paesi dell’Italia, del sud e della sua terra natia esplicando comunque quella vocazione evangelizzatrice. A fine celebrazione, prima della festa con tanto di torta e spumante come si conviene nel migliori dei casi tra i convenuti, poche parole fatte di ringraziamento sono toccate proprio al festeggiato sacerdote. Seppur sintetico anche Don Vincenzo Longo ha voluto ringraziare i presenti aggiungendo: «Ricordo con affetto tanti di voi così come ricordo i miei primi passi da sacerdote e quello che è stato il percorso di questi tanti anni insieme». E volendo esprimere gratitudine, prima verso i suoi parenti più intimi, ha voluto ribadire con schiettezza che la sua famiglia: «Restate voi comunità». A margine della Santa Messa Don Tonino ha voluto omaggiare Don Vincenzo con una stola come dono della comunità mentre a chiusura della celebrazione unitamente al vescovo Satriano Don Vincenzo ha donato la benedizione a tutti i presenti. Quella stessa comunità che con sacrificio, gioie e sofferenze ha guidato in largo e in lungo avendo come riferimento la Fede: vera forza trainante del proprio “Avvento” sacerdotale e personale. E per chi Don Vincenzo Longo lo ha conosciuto sa bene che “Un mondo migliore di cui si intravedono solo i bagliori arriverà per le future generazioni”. Un avvenire che Don Vincenzo profetizza come augurio ma anche una certezza perché illuminato da quella dottrina a cui ha dedicato una vita sacerdotale.
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Emanuele Armentano