A nulla sono valsi gli immediati soccorsi, il corpo dello sventurato 60enne è rimasto intrappolato senza dargli scampo. Sembra che a scoprire la sciagura sia stata la consorte dell’uomo che si stava recando nella contrada cervicatese, a metà strada tra le contrade Peruccio e Minivolle, dove è situata una casetta rurale d’appoggio per i lavoretti agricoli da fare su un appezzamento di terreno. Nei fatti, secondo le prime indagini esperite dai militari dell’Arma della Compagnia sammarchese, l’uomo era alla guida del pesante mezzo (poi sequestrato per addivenire ad una corretta dinamica dei fatti) e sarebbe scivolato in un canneto sottostante il piano causando il capovolgimento del veicolo agricolo sotto il quale sarebbe finito nel vano ed estremo tentativo di salvarsi. Purtroppo l’enorme peso avrebbe fatto rovesciare il mezzo ancor prima che l’uomo potesse sottrarsi al tragico evento. Oltre ai carabinieri di lì a poco è arrivato in zona l’elisoccorso debitamente allertato ma lo stesso avrebbe fatto fatica ad atterrare nei pressi del luogo della disgrazia a causa del terreno impervio. A questo punto è giunta anche un’ambulanza ma per il povero 60enne non c’è stato nulla da fare. Nelle campagne teatro del drammatico sinistro sono giunti anche i Vigili del Fuoco che aiutati da alcuni volontari e soprattutto tramite una pala meccanica, fatta giungere sul posto, sono riusciti a far imbragare il mezzo per poi sollevarlo e riuscire così ad estratte il corpo della vittima. L’uomo sarebbe stato intento in alcuni lavoretti agricoli sebbene la sua attività fosse quella di lavoratore edile impegnato in costruzioni ed altro. Era comunque abituato a stare sui mezzi pesanti e forse solo un fatale attimo di distrazione è bastato per fargli perdere la vita. La famiglia, molto conosciuta e stimata, ha avuto il forte conforto della comunità cervicatese che piange – attonita e sbigottita – l’ennesima disgrazia in questi tempi dove di recente sono mancante anche due persone a causa del Covid. La salma dopo l’esame necroscopico stabilito dalla Procura di Cosenza informata dai carabinieri quale atto dovuto, è stata restituita i familiari che – pur scossi per l’accaduto – sono stati sentiti a sommarie informazioni testimoniali sulla tragedia che li ha purtroppo colpiti.