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San Marco Argentano, raccolte le firme contro l'apertura del CAS

  • Comitato e Amministrazione uniti nel respingere il progetto in località Scalo
San Marco Argentano, raccolte le firme contro l'apertura del CAS

SAN MARCO ARGENTANO - Nei giorni scorsi, presso la località Scalo, si è svolto un importante incontro tra i membri del Comitato Permanente dei Cittadini dello Scalo di San Marco Argentano e l’Amministrazione Comunale.

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Oggetto del confronto, la questione dell’apertura di un Centro di Accoglienza Straordinaria (CAS) nella zona. Il dibattito, caratterizzato da toni intensi ma costruttivi, ha visto un confronto diretto tra le parti interessate. Nel corso della serata, il Comitato ha presentato le oltre 550 firme raccolte, espressione del malcontento e della preoccupazione della comunità locale. Le firme sono state inviate alla Prefettura di Cosenza e per conoscenza al Comune di San Marco Argentano, a dimostrazione della determinazione con cui i cittadini della zona intendono far valere la loro voce. Al termine dell’incontro, sia il Comitato che l’Amministrazione Comunale hanno ribadito l’importanza di tutelare le esigenze e le peculiarità del territorio, concordando sull’obiettivo comune di opporsi, nelle sedi opportune, all’apertura di tale struttura nella zona. Le motivazioni del “no”, condivise, sono molteplici e ben articolate: il numero degli ospiti, ritenuto eccessivo per una località che conta poche centinaia di residenti, con il rischio di alterare l’equilibrio demografico e sociale della comunità; l’ubicazione del CAS, posizionato nei pressi di una strada intensamente trafficata, con conseguenti rischi per la sicurezza stradale; l’assenza di spazi esterni alla struttura, che obbligherebbe gli ospiti a uscire per svolgere qualsiasi attività; la vicinanza delle abitazioni, abitate prevalentemente da persone anziane e famiglie con bambini, particolarmente sensibili ai cambiamenti nel tessuto sociale e al potenziale incremento del traffico pedonale e veicolare; il danno alle attività commerciali locali, che potrebbero subire un calo di fiducia da parte dei clienti, specie per quanto riguarda i servizi dell’area; l’impatto sociale, legato alla difficoltà di integrazione e gestione della coesistenza tra residenti e ospiti del CAS; la mancanza di una rete di collegamenti efficiente, che renderebbe difficile per gli ospiti raggiungere il centro storico o altre contrade; l’assenza di adeguati sistemi di videosorveglianza, percepita come una carenza nella tutela della sicurezza pubblica; la percezione di insicurezza, particolarmente avvertita nei confronti delle fasce più fragili della popolazione.
Si attende ora un incontro con il Prefetto di Cosenza, al quale, oltre ai rappresentanti del consiglio comunale, potranno prendere parte esponenti del Comitato, imprenditori dell’area industriale del Fullone e altre realtà locali, per esporre in maniera approfondita le ragioni delle preoccupazioni espresse.

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