Il gesto, dal sapore “politicamente scorretto”, ha inasprito gli animi tanto che Pasqualino Diodati, iscritto del PD terranovese e alla sinistra locale dagli anni '70, con una nota ha inteso rendere pubblico l'accaduto, raccontando alcuni retroscena.
«A parte ogni considerazione sulla scelta e la nomina della Dott.ssa Rigiracciolo -scrive Diodati-, quello che preme evidenziare è che la stessa è stata invitata, da parte di più compagni iscritti, alcuni giorni prima, a non convocare il Congresso atteso il numero esiguo di iscritti. Ciò nonostante -sottolinea- ha convocato il Congresso per la data del 12 aprile. Non voglio credere -aggiunge- che Rigiracciolo, consigliata maldestramente da qualcuno, pensava di favorire la candidatura di un suo amico, senza però tenere conto della volontà degli iscritti che non condividevano tale scelta per ragioni politiche.
Alla luce di ciò -spiega Diodati- ho ritenuto, previa verifica con gli iscritti, di dare la mia disponibilità alla carica di Segretario, per un breve periodo, con il fine di organizzare ed ampliare la base degli iscritti e subito dopo eleggere un nuovo Segretario che sia espressione di tutti e con una precisa linea politica.
Non voglio pensare che aver annullato il giorno prima il Congresso, senza alcuna spiegazione, fosse legato al fatto che il tentativo di nominare un suo amico, senza avere i numeri, sia naufragato poiché resasi conto che il sottoscritto sarebbe stato eletto Segretario.
Il nuovo che avanza è diverso dal vecchio -conclude-, perché sembra essere senza regole etiche e politiche ma pieno solo di presunzione, arrivismo e superficialità». L'evento, lo ricordiamo, segue a distanza di un anno esatto le dimissioni di massa degli organi dirigenziali dello stesso partito terranovese.