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Urla e minacce alla partita amichevole fra bambini. La Scuola calcio Spezzano si scusa coi presenti In evidenza

  • Dito puntato contro la squadra ospite che avrebbe innescato la tensione
Urla e minacce alla partita amichevole fra bambini. La Scuola calcio Spezzano si scusa coi presenti

SPEZZANO ALBANESE - «La scuola calcio Spezzano Albanese intende porgere le sue più sentite scuse a tutti i presenti, e soprattutto ai bambini, per quanto accaduto ieri sera durante la partita inaugurale presso il campo di calcio a cinque in località Parcheggio».

Così è scritto in una nota a firma dei responsabili del settore giovanile della scuola calcio Spezzano Albanese, Francesco Mazza e Fiorenzo Viceconte, i quali aggiungono: «Quella che doveva essere una partita amichevole tra due squadre, si è trasformata in una situazione spiacevole a causa dell'atteggiamento inaccettabile della società avversaria, ASD Campioni. Alcuni membri di questa società, con il supporto delle rispettive famiglie, non hanno accettato che altri bambini partecipassero attivamente alla partita di celebrazione. Questo ha portato a urla e minacce contro i nostri tecnici, degenerando in momenti di violenza, tutto sotto gli occhi dei loro figli e di tutti i bambini presenti.
Atti incresciosi come quelli di ieri devono essere puniti severamente. Come scuola calcio, abbiamo il dovere di insegnare valori come il rispetto, la collaborazione e il divertimento, piuttosto che vincere a tutti i costi, arrivando al punto di negare a un bambino il diritto di giocare e divertirsi insieme ai suoi compagni.
Il calcio ha il compito di unire, non di dividere.
I genitori devono essere l'esempio per i propri figli. Nella vita, vincere non è l'unica cosa che conta. Dovrebbero quindi fare tutti un mea culpa e capire che un bambino non ha bisogno di vincere, ma di essere felice.
Ieri, purtroppo, lo sport nel nostro territorio ha perso. Chiediamo scusa -concludono- a tutti coloro che hanno assistito a questa triste vicenda e ci impegniamo a fare tutto il possibile affinché episodi simili non si ripetano mai più».

© Riproduzione riservata



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