L'Esaro rischia di restare con pochi medici di base In evidenza
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FAGNANO CASTELLO - La Valle dell'Esaro rischia di restare quasi senza medici di base. Quel "quasi" o nulla vuol dire che in tanti sono verso la via del pensionamento; in pochi quelli che restano, oltretutto, con poca capienza per il numero degli assistiti. E' questo il contenuto della lettera inviata dal sindaco Giulio Tarsitano a Roberto Occhiuto, Commissario Straordinario Sanità Regione Calabria; Vincenzo La Regina, Commissario Straordinario ASP Cosenza; Francesco Di Leone, Direttore Sanitario Esaro-Pollino; al sindaco di San Marco Argentano, Virginia Mariotti, presidente Conferenza dei sindaci del Distretto sanitario Esaro-Pollino.
L'oggetto riguarda «una denuncia per l'emergenza sanitaria a causa della carenza di medici di Assistenza Primaria». «In molti paesi della valle dell’Esaro, tra cui Fagnano Castello - srive il sindaco fagnanese - alcuni medici di Medicina Generale sono stati collocati in pensione per raggiunti limiti di età ed altri, nelle prossime settimane, compiranno il 70° anno di età per cui la loro convenzione cesserà. L’Assistenza Primaria, come noto, è indispensabile affinché venga rispettato il diritto alla salute sancito dall’art. 117 della Costituzione. Mi risulta che il Presidente del Comitato Aziendale MMG e PLS ha comunicato l’indisponibilità di altri medici capienti di aprire ulteriori ambulatori, per cui lo stesso ha espresso parere favorevole per l’attribuzione di incarichi provvisori di assistenza primaria. Ma, ad oggi, nulla si è concretamente visto e, almeno per Fagnano Castello, dal 26 febbraio p.v., allorquando il medico di base Dr Natale Liparoti cesserà dall’incarico, si prospettano seri problemi di ordine pubblico. Difatti, molti anziani e malati si sono rivolti a questo Sindaco perché non trovano spazio nell’elenco di altri medici convenzionati della Valle dell’Esaro per raggiungimento del loro massimale. É l’ennesima tegola che sta per abbattersi sul già martoriato sistema sanitario calabrese, nonostante questo problema fosse ampiamente prevedibile dalle precedenti scellerate gestioni della nostra sanità. Mi rendo conto - conclude Tarsitano - che il neo Commissario, in poco tempo, non può risolvere l’atavico problema, ma dall’alto della sua Autorevolezza e Prestigio, chiedo, valutata la concreta emergenza sanitaria, che disponga una deroga alle ordinarie disposizioni vigenti di legge, concedendo una proroga di tre mesi ai medici che cesseranno dal servizio nelle prossime settimane, oppure ordini in via d’urgenza l’attribuzione di incarichi provvisori ai medici che ne hanno fatto domanda. Se la situazione non dovesse sbloccarsi, si verificherà che ad anziani e malati, che rimarranno senza medico, nessuno potrà prescrivere delicati farmaci, tra cui alcuni salvavita, con ben immaginabili pregiudizi gravi ed irreparabili per loro. Tuttavia, attribuendomi l’art.50 del D.267/2000 il potere di emanare ordinanze contingibili ed urgenti in caso di emergenza sanitaria, e questa lo è, nel caso non venga attribuito con assoluta urgenza l’incarico provvisorio per la sostituzione di fatto del Dr Liparoti, mi vedrò costretto, anche alla luce di illustri precedenti, ad ordinare agli organi competenti la copertura del posto, con quello che ne conseguirà anche in termini di responsabilità penale.
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