Presunta "parentopoli" San Sosti, la minoranza attacca
- Il gruppo “San Sosti nel cuore” vuole chiarezza o le dimissioni
- Scritto da Alessandro Amodio
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- Pubblicato in Esaro Cronaca
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SAN SOSTI - Presunta “parentopoli” nella cittadina del Pettoruto? La questione va affrontata con il beneficio del dubbio ma il gruppo di minoranza “San Sosti nel cuore” composto da Luigi Sirimarco, Francesco Aragona e Maria Arcuri, va all’attacco della maggioranza rispolverando una delibera del 2017, fatta a soli tre giorni dal rinnovo elettorale. La Giunta composta dai tre soggetti poi riconfermati dall’esito delle urne, aveva approvato una proposta progettuale denominata "Percorsi", che l’opposizione, avendo un legittimo dubbio, ha ribattezzato “Percorsi di famiglia?”.
Nei fatti veniva costituita una dichiarazione d'impegno alla costituzione di un’Ats (Associazione temporanea di scopo) tra il Comune di San Sosti ed una Onlus, con sede a Milano, per partecipare congiuntamente ad un Avviso pubblico regionale del Pac “Interventi per la tutela, la valorizzazione e la messa in rete del patrimonio culturale, materiale e immateriale”, in partenariato con altre associazioni locali tra cui - una di queste - che avrebbe firmato l’apposita convenzione tramite il presidente del sodalizio che è un nipote del sindaco. Ecco spiegato il motivo per cui la minoranza ha voluto “portare a conoscenza della cittadinanza l’episodio contestato”. A tale proposito l'art.78 del decreto 267/00 prescrive che “il comportamento degli amministratori, nell'esercizio delle proprie funzioni, deve essere improntato all'imparzialità e al principio di buona amministrazione”, prescrivendo ancora che “gli stessi devono astenersi dal prendere parte alla discussione ed alla votazione di delibere riguardanti interessi propri o di loro parenti o affini sino al quarto grado”. Vi è, dunque, secondo l’opposizione un “palese conflitto d’interessi o incompatibilità che può influenzare il voto degli altri componenti”. Il problema – chiosano dal gruppo minoritario “non è solo di carattere giuridico, ma morale e deontologico”. Motivo per cui gli stessi consiglieri firmatari del documento chiedono “all'attuale maggioranza, che sembra perseguire solo i propri interessi, le immediate dimissioni”.
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