Consiglio straordinario per condannare l'incendio del mezzo dei rifiuti a San Lorenzo In evidenza
- Scritto da Johnny Fusca
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SAN LORENZO DEL VALLO - Resta al momento senza motivazione apparente il gesto che giovedì sera 31 marzo scorso ha messo in apprensione la cittadina di San Lorenzo del Vallo, ritrovatasi a dover fare i conti con un atto vandalico in pieno stile proprio tra i cancelli del Comune, dove è stato dato alle fiamme un autocompattatore di proprietà dell’ente ma in uso alla ditta che si occupa della raccolta dei rifiuti. Quanto accaduto ha generato uno stato d’amarezza significativo proprio all’interno dell’amministrazione comunale, che mercoledì scorso s’è riunita in consiglio comunale straordinario proprio per condannare ulteriormente il gesto e per discutere lo stato dell’arte della cittadina sanlorenzana sul versante della sicurezza, considerato che quanto accaduto ha scosso violentemente l’opinione pubblica e ha rispedito il territorio in un clima di apprensione che ormai non si viveva da tempo.
L’assise in questione, in ultimo, ha anche prodotto un documento votato all’unanimità anche dalla minoranza con quale s’è presa posizione netta contro l’atto di vandalismo del 31 marzo scorso. Un episodio, quello suddetto, che non ha trovato motivazioni concrete nel ventaglio delle “casualità” che avrebbero potuto generarlo e, per tali motivi, sin da subito accostato ad origini dolose. Ciò anche in virtù degli elementi raccolti sia dai Carabinieri della Compagnia di San Marco -guidati dal capitano Giuseppe Sacco- che stanno portando avanti le indagini coordinando il tutto sul territorio dalla caserma di Spezzano Albanese, sia dai Vigili del Fuoco di Castrovillari, intervenuti sul posto la sera dell’incendio senza però riuscire a fermare la furia del fuoco, che ha finito per distruggere il mezzo della nettezza urbana. Gli investigatori stanno anche cercando di capire come debba essere inquadrato il fatto che, tra i vari mezzi parcheggiati nel recinto comunale, solo l’autocompattatore sia stato dato alle fiamme. I Carabinieri mirano a capire se chi ha agito abbia voluto lanciare un segnale all’amministrazione, colpendo “a caso”, o abbia mirato proprio al mezzo dedicato alla raccolta dei rifiuti, sottolineando quindi quel determinato servizio. In ogni caso, da palazzo di città hanno già fatto sapere che, qualora spuntassero i colpevoli, il Comune si costituirà parte civile.
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