Attentati a Bruxelles, Manoccio contro le dichiarazioni di Brunetta e Salvini
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ACQUAFORMOSA – Le dichiarazioni di Brunetta all'indomani dell'attentato di Bruxelles non sono piaciute all'assessore all'Accoglienza del comune di Acquaformosa, Giovanni Manoccio. Infatti, se Brunetta ha affermato: «Terrorismo, emergenza immigrazione. A noi sembra che questo governo non abbia la forza, la capacità, la coesione per affrontare sia a livello interno che internazionale queste emergenze», dura è la replica dell'ex sindaco che torna a puntare il dito contro Matteo Salvini. «Che dire di Salvini -dice Manoccio- che da una posizione di assoluta sicurezza, con il telefonino, si lancia famelico a sbranare i corpi delle vittime per poterli usare per i suoi soliti scopi elettorali e di propaganda attraverso Facebook e twitter. All’indomani dell’attentato di Bruxelles -continua l'assessore arbëresh- mi sembra di assistere ancora una volta all’esplosione dell’ipocrisia e della cattiveria.
Mentre negli altri Stati si assiste a prese di posizione di reciprocità nella condanna degli atti di tremenda violenza, perpetuata da assassini e da esaltati, in Italia persistono sempre i “distinguo”, e sono sempre loro due i maggiori artefici di dichiarazione e di atteggiamenti che sfiorano a volte il ridicolo ed altre volte la decenza. Ieri mattina ho sofferto perché ho una figlia che sta frequentando l’ERASMUS nel Belgio, momenti di tensione con i minuti che diventavano secoli prima di una risposta. Nel cervello ti frullano momenti di vita e sensazioni inenarrabili, fino alla telefonata in cui mia figlia mi annuncia di stare bene.
Conosco il mondo dell’emergenza immigrazione, che nulla ha a che fare con gli attentatori che per lo più sono immigrati di seconda o terza generazione, cittadini europei che hanno studiato nelle nostre scuole e frequentato i nostri ambienti, l’analisi si dovrebbe spostare sulla mancata integrazione e sui modelli di inclusione che hanno caratterizzato gli ultimi decenni e che di fatto hanno escluso questi cittadini dai contesti urbani e dalla vita quotidiana, relegandoli nei ghetti, vedi balenieur. Inoltre, proprio loro e i loro governi, sono stati artefici, con la politica dell’interventismo: dalla guerra del Golfo ai bombardamenti della Libia, di tutti questi drammi ed ora strillano all’insicurezza nazionale! L’Italia, per fortuna, finora non ha subito attentati anche se tanti cittadini Italiani sono stati vittima della violenza prima della Jihad e poi dell’Isis, sembra che tutto ciò sia passato inosservato agli occhi dei “due nostri prodi eroi”. Ho l’impressione che i due stiano, in cuor loro, sperando in un attentato che abbia luogo in Italia, per dare forza alle loro deboli idee.
Secondo me -conclude Manoccio- un qualsiasi Tribunale della Repubblica dovrebbe occuparsi di loro, introducendo il reato di “sperato attentato”, un nuovo reato che calzerebbe con questi “nuovi jettatorii” che della paura e delle fobie fanno il loro pane quotidiano».
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