"Una vita da Social" per sensibilizzare i giovani alla cautela sulla rete si chiude con successo In evidenza
- Scritto da Johnny Fusca
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- Pubblicato in Esaro Cronaca
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SPEZZANO ALBANESE - S’è rivelata un grande successo la tappa spezzanese dell’iniziativa messa in piedi dalla Polizia di Stato – in coordinato con il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca – denominata “Una Vita da Social”. Nell’ambito del più vasto progetto “Generazioni Connesse” e sotto lo slogan “Gioca la tua parte per un internet migliore”, il personale della Polizia di Stato, del reparto cinofili di Vibo Valentia e del compartimento postale e comunicazioni per la Calabria ha presenziato ieri presso l’area delle strutture sportive della cittadina arbëreshe al fine di testimoniare il proprio impegno nella lotta ai crimini connessi alla rete e, nella fattispecie, all’uso dei social. Il tutto cercando sempre di impartire ai ragazzi qualche concetto in più utile a prevenire determinati fenomeni e a garantire un uso “sano” delle potenzialità che il web offre. In tal senso, i temi toccati sono stati tanti: dalla violenza sulle donne al cyberbullismo, dallo stalking virtuale agli adescamenti in rete, evidenziando i rischi connessi ad un eventuale approccio “superficiale” ad internet.
Per l’occasione, il tour educativo della Polizia di Stato – ben coordinato nelle fasi pre e post evento dal capo di gabinetto Paola Fabbris – ha raccolto la partecipazione attiva degli studenti del triennio (circa 250) dell’Iis “Bachelet” di Spezzano Albanese e dell’Itc “Palma” di Corigliano. A questi è andato il saluto del sindaco padrone di casa, Ferdinando Nociti, che ha avuto parole d’elogio per il lavoro svolto dalla Polizia di Stato nella lotta quotidiana al crimine e nel percorso educativo pensato per gli adolescenti, e il messaggio introduttivo del questore della provincia di Cosenza, Luigi Liguori, che ha evidenziato le grosse potenzialità dello strumento internet – da non analizzare quindi solo sotto l’aspetto del “rischio” connesso ad un uso improprio – e ha richiamato i ragazzi a prestare maggiore ascolto e attenzione alle parole dei “grandi”, visto che spesso un genitore, poiché, a torto, ritenuto di altra generazione e quindi poco addentrato nella tematica, viene considerato “inadatto” ad esprimere pareri e dare consigli su temi quali “la vita su un social”. La prima parte dell’iniziativa s’è chiusa con l’intervento della vicedirigente del compartimento della Polizia Postale e delle Comunicazioni per la Calabria, Genevieve Di Natale, cui ha fatto seguito l’inizio delle dimostrazioni pratiche. I primi ad entrare in azione sono stati i cinofili, con il cane antisommossa Perseo e il suo “collega” antidroga Max. Il personale presente ha interloquito a lungo con i ragazzi, soffermandosi su come si addestra un cane poliziotto e come lo si utilizza concretamente sul campo, spiegando finanche cosa accade quando il cane va in “pensione” e può essere adottato. Poi si è passati alle tecniche operative, con personale specializzato che ha fatto vedere come ci si cala da una parete e ha presentato vario materiale in uso alla Polizia. Nel frattempo, sin dall’inizio delle dimostrazioni pratiche con i cinofili, i ragazzi delle due scuole hanno raggiunto a turno, per gruppi, il truck da 18 metri della Polizia di Stato, all’interno del quale hanno potuto seguire alcuni video istruttivi inerenti i pericoli cui si può incappare sul web. Proprio qui il questore ha ribadito come sia fondamentale “selezionare in internet”, evidenziando come “non è da sfigati avere pochi amici su Fecebook”. «I genitori -ha specificato- vi danno una responsabilità enorme quando vi lasciano navigare da soli sulla rete, spesso ciò accade poiché non sono preparati adeguatamente all'argomento».
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