Bagarre politica a Malvito, Callisto: "Gravissime violazioni di legge dell'amministrazione" In evidenza
- L'esponente di “Malvito nel Cuore” scrive al prefetto e al ministro
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MALVITO – (Comunicato stampa) «Ancora una volta non mi interessano le accuse, peraltro infondate, e neppure gli insulti contro la mia persona da parte dell'Amministrazione comunale rispetto a cui ci sarà tempo e spazio per altri "confronti". Insisto, invece, nel mettere in luce a vantaggio di tutti i cittadini le persistenti e gravissime violazioni di legge di cui, nella gestione contabile e non solo, si rende protagonista l'Amministrazione Amatuzzo».
Rincara la dose l’ex sindaco Fulvio Callisto rispetto al suo esposto inviato, a nome del gruppo di minoranza “Malvito nel Cuore”, al Prefetto di Cosenza ed al Ministro dell’Interno Alfano. «La stessa Amministrazione -prosegue l’ex primo cittadino- riconosce, nella sua nota stampa, di aver provveduto rispetto agli squilibri denunciati dall'Opposizione, a seguito di riaccertamento straordinario dei residui, approvando con atto del Consiglio Comunale del 4 luglio scorso le modalità di recupero anche del disavanzo 2014 con il ripiano trentennale nell'ambito della nuova contabilità armonizzata. Qui, si dimostra ancora una volta l'approssimazione e la pochezza dell'Amministrazione nella gestione amministrativa, atteso che gli orientamenti delle Sezioni regionali della Corte dei Conti sono pacifici e univoci in ordine agli squilibri di bilancio, rilevati alla data del 31 dicembre 2014, non palesati nel relativo consuntivo, per cui si esclude la possibilità di invocare (come vorrebbe fare l'Amministrazione Amatuzzo) la norma sul ripiano trentennale per l'adeguamento alla nuova contabilità armonizzata. Detto in altri termini, tali residui (come più volte evidenziato in casi analoghi dalla Corte dei Conti Campania numeri 228/2015, 217/2015, 196/2015, 162/2015 e 250 /2015) andavano stralciati alla data del 31 dicembre 2014 "provvedendo a quella data al ripiano del disavanzo, nel rispetto delle regole ordinarie,senza accedere alla facoltà di ripiano trentennale di cui all'art. 3, commi 15 e 16 del Dlgs. 118/2011". Quindi i residui insussistenti dovevano essere riaccertati, per l'annualità 2014, con le regole anteriori all'entrata in vigore della contabilità armonizzata "pena la violazione del principio di equilibrio dinamico del bilancio e del principio di veridicità" e dunque ripianati con gli strumenti ordinari ex artt. 193 e 243 bis Tuel, ovvero il Testo unico degli enti locali. La norma di nuova contabilità armonizzata (cui fa penosamente riferimento l'Amministrazione comunale) "non può che essere circoscritta - come è pacificamente orientata la Corte dei Conti - "al solo disavanzo tecnico..." Pertanto, "non potrà trovare applicazione per i disavanzi occultati, per crediti privi di titolo giuridico..." o comunque tali da rendere lo stesso titolo "ineffettivo". Senza contare - sostiene espressamente la Corte dei Conti Campania nell'Adunanza del 30 novembre 2015 n.250/2015/PRSP - "che la suddetta interpretazione si impone altresì alla luce del principio di uguaglianza; altrimenti il ripiano trentennale diventerebbe un mezzo alternativo agli strumenti di riequilibrio previsti dalla legge (artt. 193, 243 bis e 244 e ss. Tuel). "Detto in altri termini, la norma del ripiano trentennale non può essere un nuovo mezzo di riequilibrio, anche perché se così fosse, l'equilibrio sarebbe semplicemente negato come principio di sistema". Perciò, stante le reiterate violazioni di legge nella condotta contabile anche in relazione a quest'ultima illegittima procedura messa in atto dall'Amministrazione Comunale si procederà, nei prossimi giorni, a segnalarne il tutto anche alla Sezione Regionale della Corte dei Conti per la Calabria, preposta al controllo dei bilanci e dei consuntivi».
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