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L'arte di Francesco Bosco in mostra al Castello di San Lorenzo da domani

L'arte di Francesco Bosco in mostra al Castello di San Lorenzo da domani

SAN LORENZO DEL VALLO – Sarà inaugurata sabato 16 dicembre, presso il Castello di San Lorenzo del Vallo, la mostra di pittura dell'artista locale Francesco Bosco. Abbiamo così chiesto di rispondere ad alcune domande per meglio conoscere la sua arte. Ha gentilmente accettato di essere intervistato rispondendo con tutta franchezza alle domande poste.

Partiamo dal nome. Perché Francisco Garden?
Risposta: Questo nome nasce in Veneto a Castelfranco Veneto. Cercavo un nome che non fosse banale e ispirandomi all’epopea spagnola scelsi il nome Francisco Garden.

Perché il nome della mostra è “introspective”?
Risposta: Avevo tanti nomi in mente, però non li trovavo appropriati per la varietà di temi che ho trattato, ma soprattutto per individuare e rappresentare il travaglio dell’animo che sta alla base dei lavori. Questo è un viaggio all’interno del mio vissuto accompagnato da tante sensazioni e tanti sentimenti non esprimibili con parole ma con immagini.

Hai diviso il percorso in quattro sezioni. Qual è il filo conduttore?
Risposta: Si, ho diviso il percorso in quattro sezioni guidato dall’amore per la natura che è presente nella prima sezione “paesaggio distratto”. Il pubblico sarà avvolto in un mondo di colori e percepirà il profumo dei campi colorati di fiore. La seconda sezione “the circus” rappresenta l’amore per la libertà dell’artista che da sfogo alla fantasia ed al sogno attraverso cui realizzare le proprie passioni. “Once upon a time” rappresenta l’attesa dell’uomo che con il volto rivolto al cielo, come Pierrot, sembra aspettare qualche evento straordinario. In questa sezione è accentuato il simbolismo che si manifesta con la presenza i animali, ognuno dei quali ha un significato esoterico. In “lettere distratte” ci si confronta con l’amore che rende l’uomo incapace di affrontare la realtà e lo fa vagare in dimensioni oniriche. Infine “erotica” affronta il tema dell’amore nella sua dimensione dionisiaca per cui il nudo si presenta nella sua cruda realtà.

Nelle tue opere c’è un evidente simbolismo. Che funzione ha?
Risposta: Si, nei miei quadri c’è un evidente simbolismo in modo particolare in “once upon time”. Il simbolismo serve per rappresentare il non rappresentabile cioè l’arcano, il mistero che è difficile descrivere. Come Platone, per spiegare concetti che erano difficili da descrivere, ricorre al mito, allo stesso modo io per spiegare la realtà indescrivibile ricorro al simbolismo.

La tua pittura risente di influenze di correnti artistiche precedenti?
Risposta: si certo, d’altra parte tutti gli artisti si ispirano ai grandi del passato, non per copiare le loro opere (nessun altro ha riprodotto la Gioconda) ma per attingere dalla loro esperienza insegnamenti utili a migliorare lo stile e la tecnica. Per le mie pitture e le mie sculture mi ispiro ai grandi del passato: Picasso, Monet, Kandisky, P. Klee, Boccioni e De Chirico Ecc...

Tu eserciti non solo l’arte della pittura ma anche quella della scultura per la quale hai ottenuto riconoscimenti importanti. Come è nata la passione per la scultura e quale messaggio vuoi trasmettere?
Risposta: Devo dire che la scultura è la mia grande passione. La passione è nata in Veneto grazie ad un amico originario del Brasile J. N. che mi ha stimolato e spinto a lavorare la materia inerte. La scultura mi ha dato grandi soddisfazioni perché il pubblico ammira le mie opere. Il messaggio che voglio trasmettere è un messaggio di amore per la vita e la ricerca del sublime che ognuno cerca guardando in alto. Le mie sculture puntano ad elevare l’uomo verso una dimensione metafisica e far percepire la possibilità della salvezza pur consapevole della sua materialità.

Quali progetti hai per il futuro?
Risposta: ci sono tante idee che voglio sviluppare e cimentarmi in percorsi nuovi perché la ricerca di nuovi stili mi consente di rappresentare la realtà in modo sempre più originale.

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