Corbelli ha ribadito, tra l’altro, che è necessario chiudere le scuole, per qualche settimana, per salvare il Paese, minacciato dalla violenta terza ondata e dalla contagiosa variante inglese, così come chiedono esperti e scienziati.” Quali competenze scientifiche ha il Tar per riaprire le scuole? Non bastano - è uno degli interrogativi del leader di Diritti Civili - oltre centomila morti e più di 3 milioni di contagiati, sino ad oggi in Italia?”. Corbelli, che si è detto “portavoce di migliaia di genitori, insegnanti e studenti”, ha spiegato, dunque, le ragioni, elencando dodici validi motivi, che impongono oggi la chiusura immediata delle scuole, che ha racchiuso in un documento poi consegnato ad un funzionario del TAR. Prima, però, è entrato nella sede ed ha parlato telefonicamente il segretario generale dell’organo giudiziario, Pasquale Alvaro, impegnato in udienza a Reggio Calabria. Corbelli, con rispetto ma determinazione, ha ribadito che “il decreto del Tar è stato un errore, che bisogna riparare e consentire la chiusura, per qualche settimana, per avviare la campagna di vaccinazione del personale scolastico e scongiurare così che la riapertura delle scuole possa in questo momento provocare una vera strage di studenti, insegnanti, delle famiglie interessate e non solo”. Ed ha aggiunto: “Si ha la consapevolezza che le scuole sono oggi pericolose, che, a parere di tutti gli esperti e gli scienziati, sono diventate un focolaio, una polveriera, si ha la certezza che la variante inglese colpisce proprio i più giovani, bambini e ragazzi, eppure incredibilmente e colpevolmente si continua a mandare migliaia di studenti, di insegnanti nelle scuole. Per questo bisogna chiudere subito le scuole prima che sia troppo tardi”. Il leader di Diritti Civili ha concluso affermando che “la battaglia non si ferma, continua, sino a quando non si arriverà alla chiusura delle scuole che dovrà continuare per tutto il periodo di vaccinazione del personale scolastico. Una scelta, questa, ragionevole, di buon senso a tutela e protezione degli studenti, degli insegnanti, delle famiglie e della stessa Calabria”.