Villa Torano. Terzo giorno con contagi zero In evidenza
- Scritto da Roberto Galasso
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TORANO CASTELLO - Nessun contagio neanche ieri. Per il terzo giorno consecutivo non si registrano, fortunatamente, nuovi casi di positività al Covid-19 collegati al focolaio di Villa Torano. Si intravede finalmente uno spiraglio di luce in fondo al tunnel della drammatica vicenda esplosa il lunedì di pasquetta e che, per l’alto numero dei contagi, il comune di Torano Castello è divenuto zona rossa.
Si attesta a centotrentuno, dunque, il numero delle persone che hanno contratto il virus, entrato all’interno della rsa e poi diffusosi in diversi paesi della Valle del Crati e dell’Esaro. Il dato è stato confermato dal direttore del Dipartimento di Prevenzione Igiene e Salute Pubblica dell’Asp di Cosenza, il dottor Mario Marino, il quale ha riferito che tutti tamponi eseguiti ed inerenti al caso Villa Torano sono stati processati. Ad essere contagiati, dunque, sono stati trentasei ospiti, quarantadue operatori sanitari e cinquantatré soggetti tra familiari di quest’ultimi e contatti più stretti.
Sulla vicenda, intanto, va avanti il lavoro della magistratura. In queste settimane, su delega del Procuratore capo Mario Spagnuolo che si occupa personalmente del caso, i carabinieri del Nas hanno effettuato sopralluoghi, raccolto testimonianze e acquisito alcune cartelle cliniche. ''Stiamo lavorando a fondo. E' una vicenda molto complicata, - spiega il Procuratore Capo Mario Spagnuolo - non si tratta più di un’indagine conoscitiva, ma abbiamo già delle ipotesi di reato. Procediamo per verificare la dinamica dei fatti. È tutto in fase embrionale,- afferma ancora - ci sono diverse cose ancora da verificare”. Ci sarebbero già alcune persone iscritte nel registro degli indagati. I reati contestati ai presunti indagati potrebbero essere quelli di epidemia colposa e omicidio colposo. Sull’attività investigativa, in ogni modo, vige il massimo riserbo.
Permangono stabili, quindi, le condizioni degli anziani positivi al virus, sistemati al terzo piano dove è stata allestita un’area Covid-19 (nonostante la contrarietà manifestata dal sindaco Franco Raimondo anche al Prefetto e al Ministro della Salute), dove continuano ad essere monitorati dagli specialisti della task force dell’Asp che ne seguono, per l’appunto, l’evoluzione clinica attraverso il servizio di telemedicina. In due, invece, rimangono ricoverati negli ospedali di Cosenza e Cetraro. Oltre al familiare di un dipendente ricoverato nel reparto malattie infettive, in degenza da domenica pomeriggio all’Annunziata anche l’operatore sociosanitario fratello della paziente 1 deceduta l’altro ieri. Entrambi rispondono molto bene alla terapia e sono in via di miglioramento. Gli operatori sanitari e i loro familiari, tutti asintomatici, sono ancora in quarantena nelle loro case ed, alcuni, nel Nuovo Hotel San Felice. Già domani saranno sottoposti ai nuovi tamponi di controllo i venti ospiti della rsa risultati negativi ai test effettuati dopo lo scoppio del focolaio.
E dalla cittadina cratense nasce in Calabria il “Comitato per la Liberazione e salvezza della Calabria”. L’iniziativa di civile protesta è del leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, che si battendo per far liberare e riaprire il comune di Torano divenuto zona rossa per la vicenda della Rsa Villa Torano. “Una civilissima protesta (la prima del genere in Italia), - spiega Corbelli - nessuna rivolta sociale, ma una forma di disobbedienza civile, per una mobilitazione virtuale, sul web, per richiamare l’attenzione sul dramma e il rischio sempre più reale e concreto che corre (in particolare) la nostra regione e il Sud ma anche l’intera Italia di affossare e sprofondare in una crisi economica e sociale irreversibile, di finire nella povertà e disperazione”. Corbelli chiede tra l’altro alla Governatrice Santelli di “riaprire e liberare subito la Calabria, dove adesso forse, per colpa del prolungamento del lockdown, è più facile ammalarsi di povertà e restando chiusi in casa che non di coronavirus”.
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