Giorno chiede urgentemente un piano per il centro storico
- Scritto da Roberto Galasso
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- Pubblicato in Provincia Cronaca
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LUZZI - Urge un piano di valorizzazione per il centro storico di Luzzi. E’ quanto sostiene l’architetto luzzese Filippo Giorno, membro della Commissione Urbanistica dell’Ordine degli Architetti di Cosenza. “Il doppio ruolo giocato dal centro storico, di residenza e centro di servizi e commercio, - afferma Giorno - ha reso questa parte di città particolarmente sensibile ai mutamenti che hanno formato l’attuale territorio urbano, con tutte le implicazioni che questi hanno portato, coinvolgendo ogni aspetto del vivere quotidiano nella città.
L’aumento di popolazione nelle città, le mutate esigenze collettive, sociali, economiche e culturali, nonché le modificazioni intervenute nelle modalità di utilizzo degli spazi abitativi e lavorativi,- aggiunge ancora - hanno, nel passato, spostato l’attenzione sugli ambiti periferici, svuotando i centri storici dai suoi contenuti pregnanti e dalla sua molteplice funzionalità”. Per il tecnico luzzese, quindi, “l’evidente e marcato fenomeno di spopolamento dei centri storici, che come nel caso di Luzzi ha raggiunto dimensioni di vera e propria “desertificazione” è stato nel tempo determinato da alcuni fattori concomitanti: il degrado fisico e sociale della residenza, con conseguente fuoriuscita degli abitanti verso nuovi quartieri; il progressivo assedio di traffico automobilistico ed i problemi di accessibilità nel centro storico; lo spostamento dell’asse commerciale e dei servizi, difficilmente compatibile con le nuove esigenze economiche e sociali”. Necessario, quindi, “incentivare la residenzialità in generale, in modo che vi sia un processo di “riappropriazione” del centro storico, attraverso un progetto di valorizzazione, che faccia leva sull’influenza diretta che possono avere i residenti sulla vitalità sociale, economica e culturale del tessuto urbano”. C’è poi il ruolo dei residenti nella riqualificazione urbana. “Il centro storico – spiega Filippo Giorno - gode di una scarsa flessibilità: i limiti strutturali, relativi all’accessibilità, alla giusta immodificabilità di alcune sue parti, alla poca rispondenza ad alcune mutevoli esigenze della società contemporanea, lo rendono “statico”, ma non per questo morto. Favorire ed incentivare il rientro dei residenti nel centro storico puntando a conseguire un riequilibrio della composizione sociale dei residenti stessi”. Per il membro della commissione urbanistica dell’ordine degli architetti in particolare “bisogna sviluppare quelle politiche che vadano a sostegno della residenzialità dei ceti meno abbienti e concentrarsi anche su quegli elementi tesi a difendere le condizioni di vita urbana, della sua qualità, della vivibilità a dimensione umana”. E prosegue: “Oltre agli aspetti socio-economici, il riuso del centro storico può essere una fondamentale difesa al contenimento dell’espansione urbanistica attraverso il recupero dell’edilizia residenziale esistente”.
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