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Quarto sit-in al Nosocomio di Castrovillari. Laghi: “Un ospedale che non può operare non è un ospedale” In evidenza

Quarto sit-in al Nosocomio di Castrovillari. Laghi: “Un ospedale che non può operare non è un ospedale”

CASTROVILLARI - Venerdì 14 luglio alle ore 10 si svolgerà il quarto sit-in settimanale all’Ospedale di Castrovillari, promosso dal Comitato delle Associazioni (Amici del Cuore, Associazione Famiglie Disabili, AVIS, AVO, Medici Cattolici, Solidarietà e Partecipazione), assieme al Consigliere Regionale Ferdinando Laghi.

Motivo di questo ennesimo sit-in, la chiusura di fatto, per interventi di chirurgia generale, delle sale operatorie, nuove di zecca, inaugurate solo qualche mese fa. L’attività di chirurgia generale, nominalmente ridotta alle sole urgenze e soltanto per sei ore al giorno, non viene, di fatto, per nulla espletata, in quanto anche di mattina è difficile garantire la presenza di anestesisti che possano assicurare anche le altre attività che il Servizio di Anestesia e Rianimazione espleta.
“Sono ormai due settimane che all’ospedale di Castrovillari non viene effettuato alcun intervento di chirurgia generale. Un dato sconfortante oltre che allarmante –dichiara il Consigliere Regionale Ferdinando Laghi. Un ospedale che non può operare non è un ospedale. Tanto meno uno spoke. Non è stato possibile intervenire neanche su pazienti urgenti- continua Laghi-, giunti in ospedale anche nelle ore in cui l’attività chirurgica era teoricamente attiva e ciò per l’impossibilità di disporre dell’Anestesista. Inutile dire che il trasferimento di pazienti che richiedono interventi chirurgici urgenti, introduce rischi ulteriori in situazioni cliniche già di per sé drammatiche. Ove non si intervenga immediatamente, la stagione estiva comporterà inevitabilmente, da un lato il persistere del blocco dell’attività di chirurgia generale e dall’altro il rischio di gravi disagi per tutte le altre attività che coinvolgono il Servizio di Anestesia e Rianimazione. Mi auguro e sono fiducioso – conclude il Consigliere Laghi- che i Vertici dell’Azienda Sanitaria di Cosenza vogliano intervenire immediatamente ed efficacemente per risolvere un problema che mette ancora una volta a rischio il diritto alla salute dei cittadini del Pollino-Esaro-Sibaritide.

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