Nello specifico i militari della Stazione di Villapiana nella sera di ieri, mentre erano in perlustrazione sul territorio, sono stati allertatati da una chiamata della locale centrale che li avvisava di una rapina consumata presso un alimentari del lido di Villapiana da parte di due giovani.
Gli stessi venivano seguiti da alcuni cittadini, che con coraggio si erano gettati al loro inseguimento dopo che gli stessi avevano consumato il reato nei confronti dell’anziana signora, a cui avevano strappato con forza, facendola oggetto di diverse percosse, la collana in oro che indossava al collo, mentre stava all’interno dell’esercizio commerciale.
I militari giunti sul posto e sulla base delle indicazioni ricevute dai testimoni si mettevano all’inseguimento dei due rapinatori, che venivano intercettati all’altezza del Lungomare di Villapiana. Quest’ultimi, nel tentativo di nascondersi ai Carabinieri, si accovacciavano dietro alcune siepi di un locale pubblico, ma venivano ben presto accerchiati e fermati dai militari della Stazione. Nel tentativo di giustificarsi, sostenevano di trovarsi a Villapiana con le rispettive ragazze solo per passare una giornata di relax e di disconoscere i motivi del loro fermo. Ma la versione sostenuta dai due ragazzi faceva acqua su tutti i fronti ed era contraddittoria anche fra loro, inoltre la collanina rubata, rinvenuta poco lontano da dove si trovavano i ragazzi, veniva restituita all’anziana signora, soccorsa dai sanitari del 118.
Grazie ai riconoscimenti dei due ragazzi ed alle dichiarazioni fornite da diversi testimoni, nonché alle immagini di videosorveglianza acquisite dai Carabinieri, i due giovani, identificati per P. A., 24 enne cosentino ma residente a Spezzano Albanese e D. N. C, 28 enne di Castrovillari, ma residente a Spezzano Albanese, entrambi con piccoli precedenti di polizia e violazioni amministrative sull’uso personale di sostanze stupefacente, venivano arrestati per rapina impropria in concorso e lesioni personali e d’intesa con la Procura della Repubblica di Castrovillari, coordinata dal Dott. Eugenio Facciolla, venivano ristretti presso le loro abitazioni in regime di arresti domiciliari, in attesa di essere giudicati con rito direttissimo nelle aule del Tribunale.