Dimissioni di massa a Roggiano, Iacone non è più il sindaco della cittadina In evidenza
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ROGGIANO GRAVINA – Si chiude anzitempo e con l'amaro in bocca l'esperienza amministrativa del sindaco di Roggiano Gravina Ignazio Iacone. Poco più di tre anni segnati da battibecchi politici e personali che, nel tempo, hanno indebolito la maggioranza fino a decretarne la fine, arrivata questa mattina con le dimissioni ultra dimidium della minoranza, accompagnate da quelle di Massimiliano Trotta e Salvatore Lanzillotti della maggioranza.
A rendere nota la notizia, ormai ampiamente annunciata nella comunità della Valle dell'Esaro, è lo stesso ormai ex sindaco Iacone che, sulla propria pagina Facebook, pubblica il documento firmato dai consiglieri dimissionari in cui si leggono le motivazioni del gesto. Infatti è riportato nel documento come «l'attuale situazione politico-amministrativa dell'Ente renda impossibile la prosecuzione del mandato; come il sindaco non riscontri più una maggioranza in consiglio; come sia maturata nei consiglieri di maggioranza la consapevolezza che l'unico rimedio per salvare la comunità sia quello delle dimissioni». Per tali ragioni, quindi, i consiglieri Salvatore De Maio, Luigi Carlo Bruno, Francesca Ponticello, Tiziana Labrusciano, Giuseppina Vano, Ilenia Addino, con Trotta e Lanzillotti hanno presentato le proprie dimissioni.
Dal canto suo, il sindaco uscente ha voluto scrivere ai propri concittadini un messaggio per annunciare il suo decadimento. «Si è ormai conclusa -si legge- questa esperienza amministrativa che mi ha visto - insieme ad altri componenti - impegnato per il nostro paese dal 2007. Le dimissioni presentate da un assessore e da un consigliere, unitamente all'opposizione, hanno decretato la fine dell'Amministrazione Iacone. Malgrado il rammarico, la delusione e la "naturale" tristezza, sento, forte, il bisogno e la necessità di ringraziare voi cittadini che, per ben due volte consecutive, avete riposto in me grande fiducia eleggendomi Sindaco del nostro paese.
È vero, magari per una sorta di orgoglio personale, avrei potuto decidere di dimettermi piuttosto che essere ricordato come il Sindaco "tolto da alcuni suoi stessi consiglieri".
Ma una fiducia così grande non avrei mai potuto tradirla, malgrado la sofferenza che, ben sapevo, avrei vissuto.
Vi abbraccio caramente, abbraccio ciascuno di voi con l'affetto, la stima ed il rispetto di sempre».
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Emanuele Armentano