Roggiano, maretta politica in seno alla maggioranza In evidenza
- Un assessore ed un consigliere minacciano di passare in minoranza
- Scritto da Alessandro Amodio
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- Pubblicato in Esaro Politica
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ROGGIANO GRAVINA - L’estate roggianese rischia di diventare, dal punto di vista politico, più “rovente” delle temperature climatiche. È di ieri mattina, infatti, la decisione di due esponenti di “Rinascita democratica” di dare “l’aut-aut” al sindaco Ignazio Iacone ed al resto della maggioranza, che – va ricordato – è in carica da giugno 2016. In effetti, Pina Vano, unica iscritta al Pd, peraltro assessore con delega, tra l’altro, alla Sanità ed il collega consigliere Salvatore Lanzillotti pongono l’ultimatum «entro il prossimo consiglio comunale», si dicono «disponibili al chiarimento costruttivo» ma in mancanza «non avendo interessi personali, né economici e volendo fortemente il bene collettivo, abbandoneranno il gruppo di maggioranza per passare all’opposizione».
In termini numerici significherebbe che 7 resterebbero in maggioranza, ben 6 dall’altra parte. Ma cosa sta provocando tutto ciò? Lo affermano con rammarico i due firmatari della missiva già protocollata: «Una mancanza di trasparenza ed una cattiva gestione amministrativa dell'Ente; la mancata realizzazione dei punti programmatici; l’assoluta mancanza di rispetto delle regole che ha trasformato l’Amministrazione in un luogo dove non regna la democrazia». E l’elenco è ancora lungo: «mancanza di rispetto delle deleghe assegnate a consiglieri ed assessori; riunioni di maggioranza svolte con la presenza di figure esterne; assenza di serietà, puntualità, criterio logico e garbo». E poi c’è il fatto che «le proposte da trattare non vengono discusse in seno alla maggioranza prima di passare in Giunta». Quindi, la problematica della struttura "Ex Centro Unla” che « dev’essere sottoposta a referendum cittadino e, nell’eventualità di cessione a terzi, alla valutazione economica di tecnici esterni». Nel mirino anche «il conferimento d’incarichi tecnici e legali senza alcuna rotazione: i primi decisi arbitrariamente dall’Ufficio tecnico; i secondi affidati sempre agli stessi avvocati». Dulcis in fundo, la Vano e Lanzillotti chiedono «il taglio totale delle indennità di sindaco e assessori come quello delle retribuzioni di posizioni dei capi-servizio», oltre «ad un incontro pubblico mensile con i cittadini che vanno informati sull’andamento trasparente dell’Amministrazione».
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