Roggiano G., Tiberio Bentivoglio ancora ospite in paese
- Già cittadino onorario nel 2013 interverrà stasera nella cittadina dell'Esaro
- Scritto da Alessandro Amodio
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- Pubblicato in Esaro Politica
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ROGGIANO GRAVINA - L’imprenditore reggino Tiberio Bentivoglio torna a Roggiano. Proprio qui, a maggio del 2013, venne insignito della cittadinanza onoraria da parte del sindaco Ignazio Iacone per la sua strenua lotta alla ‘ndrangheta. L’evento, denominato “Aperitivo della legalità”, è previsto per il pomeriggio di oggi. In serata, poi, lo stesso Bentivoglio compirà, in una cerimonia ad hoc, un gesto significativo: l’apposizione all’entrata della casa comunale della targa “Qui la ‘ndrangheta non entra”.
La targa, per la verità, era stata già affissa nello stesso luogo ma temporaneamente rimossa per i lavori di ristrutturazione del Municipio. L’iniziativa culturale è stata organizzata, dalla neo consigliera e delegata alla cultura Stefania Postorivo. «Vogliamo proseguire – ha affermato – il percorso già intrapreso dall’assessore Massimiliano Trotta (oggi al personale e fondi comunitari), delegato, nella precedente amministrazione, alla cultura e promotore del percorso, avviato già cinque anni addietro, sulla legalità». Tra i relatori, appunto, Tiberio Bentivoglio, che sarà anche ospite di una radio locale, e Marta Perrotta coordinatrice provinciale dell’associazione “Libera”. Per l’amministrazione comunale roggianese, dunque, prosegue il progetto sulla legalità e la lotta ad ogni forma di devianza sociale che – come ha aggiunto il sindaco Iacone – «rappresenta l’obiettivo principale da raggiungere. L’emancipazione sociale, politica ed economica non può, assolutamente, prescindere da una cultura libera e trasparente». Ad oggi, oltretutto, diverse sono state le iniziative promosse sul territorio roggianese e le persone che hanno apportato contributi significativi in tale ambito. Da don Giacomo Panizza a Tiberio Bentivoglio sono giunti, infatti, degli esempi soprattutto per le giovani generazioni (e non solo) per proseguire in tale direzione: «una cosa che rappresenta il giusto strumento per ribellarsi a dinamiche contorte e capaci d’inquinare quanto di buono in un paese può e deve esistere».
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