Sant'Agata, Maria Giuseppa e Vincenzo uniti nella vita e nella morte
- Scritto da Alessandro Amodio
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- Pubblicato in Esaro Cronaca
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SANT’AGATA D’ESARO - «L’altra sera se n’è andata in Calabria la sorella di mio padre, 86 anni, malata. Suo marito, 94 anni, l’ha vegliata tutta notte, ha pianto tutta notte, all’alba è morto. Infarto, dicono o medici. Crepacuore, dicono i vecchi del paese. Amore, dicono i romantici».
Il “tweet” di Giusi Fasano, giornalista del Corriere della Sera, originaria proprio della cittadina dell’Esaro, ci offre lo spunto per raccontare questa commovente storia d’amore che – a prescindere da tutto – andava davvero narrata. Maria Giuseppa e Vincenzo, infatti, se ne sono andati a poche ore di distanza. Lei, nel suo letto, ormai quasi priva di forze attendeva forse l’ultimo respiro come una liberazione perché soffriva tanto. Lui, che dalla sua consorte non si era mai distaccato, l’ha prima accudita e poi pianta con estremo sconforto, ma il suo cuore dopo alcune ore non ha retto: ha preso la stessa via. Quella del Paradiso. Vincenzo e Maria Giuseppa, uniti nella vita e anche nella morte. Lasciano tre figli, già affranti per la triste dipartita di quella mamma buona e generosa che se n’era andata qualche ora prima al cui dolore hanno dovuto aggiungere la perdita di quel padre premuroso che pur più anziano della sua sposa non ce l’ha fatta a vederla in quel suo giaciglio di morte. E allora ha pensato bene di raggiungerla per ricongiungersi a colei che l’aveva reso felice nella vita trascorsa, genuina e senza fronzoli, semplice ma piena di significati e soprattutto d’amore. La morte quasi simultanea di Maria Giuseppa e Vincenzo ha lasciato attonita tutta la comunità santagatese. Il Municipio, la cui Amministrazione è guidata dal sindaco Mario Nocito, ha espresso a tutta la famiglia e specie ad uno dei figli, tirocinante presso il Comune, il suo estremo cordoglio. Ironia della sorte, entrambi avrebbero dovuto fare a fine febbraio la prima dose del vaccino anti-Covid riservato agli over 80, ma avevano “declinato” l’invito quasi ad avere quel presentimento di non vivere più di tanto. Un pensiero inconscio, certo. Ma che si è materializzato poi con gli eventi. I funerali, venerdì pomeriggio, nella chiesa conventuale di San Francesco di Paola con una bara accanto all’altra, sono stati celebrati da don Valerio Orefice nel rispetto delle normative anti-Covid. Già, Maria Giuseppa e Vincenzo se ne sono andati, quasi mano nella mano, in un periodo particolare come quello che stiamo vivendo. Non sono scomparsi a causa del patogeno che, a Sant’Agata d’Esaro, ha stroncato due vite nella seconda ondata. Ma saranno ricordati certamente per la loro sofferenza, il loro affetto, l’amore con il quale hanno vissuto e con il quale la comunità santagatese si è stretta pur virtualmente attorno a loro ed ai familiari.
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