Il tutto è stato sancito durante l'ultima seduta in streaming del civico consesso. «In questi primi mesi d’attività amministrativa – si legge in una nota a margine dell’assemblea civica – ci siamo trovati davanti una vera e propria montagna da scalare. Solo un atto di trasparenza e correttezza avrebbe consentito a questa Amministrazione di porre rimedio alla situazione debitoria». C’è voluto, in altri termini, “coraggio e determinazione” per decidere di portare alla luce una malsana gestione delle risorse pubbliche. Questo non perché interessa cercare “colpevoli”, ma perché è un atto che va nella direzione del risanamento della situazione economica dell’Ente e che guarda al futuro di questa comunità. Così la maggioranza consiliare ha votato in modo compatto per il dissesto, unica possibilità di risanare le finanze, a dispetto dei tre consiglieri di minoranza che hanno votato contro. «Le norme – è stato affermato – impongono bilanci veritieri ed è in questo scenario drammatico che non si è potuto fare altrimenti». Passando alle cifre – davvero esorbitanti – c’è una massa debitoria accertata di oltre 1 milione e 200mila euro) q quindi «non c’era altra via d’uscita, se non quella di dichiarare lo stato di dissesto». Ma non basta perché alla quantità enorme di debiti per un bilancio di piccole dimensioni come quello del comune santagatese, si aggiunge una quantità sproporzionata di residui attivi non più esigibili: ben 1 milione e 400mila euro) che derivano da entrate fittizie che andavano a coprire spese certe: boschi mai tagliati, fitti di terreni mai riscossi, tributi mai riscossi e che oggi non è più possibile mantenere nel bilancio. Infine, in questi anni «l’Ente ha fatto continuo ricorso all’anticipazione di tesoreria, con aggravio di interessi, dimostrando una continua carenza di liquidità per far fronte ai pagamenti». Questo e non altro «il contesto nel quale si è trovato la maggioranza in carica dallo scorso ottobre e che – in questi pochi mesi d’amministrazione – ha dovuto solo prenderne atto e mettere la parola fine all’indebitamento patologico che ha attanagliato il Comune dichiarando quanto riscontrato alla Corte dei Conti».