Santa Caterina, cucciolo abbandonato salvato da annegamento
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SANTA CATERINA ALBANESE - Si è conclusa a lieto fine la vicenda che ha riguardato l'ennesimo abbandono, a cura di ignoti, di cuccioli indesiderati. Un problema annoso che nella Regione Calabria assume carattere emergenziale, causato dalla scarsa o addirittura assente gestione del fenomeno da parte di Comuni e Aziende Sanitarie.
Nei fatti, due cuccioli di meno di due mesi sono stati abbandonati in località Santa Monica della frazione Joggi di Santa Caterina Albanese, nei pressi di una fontana di libero accesso. Un passante ha segnalato l’abbandono su un social, ma purtroppo nessuno ha messo in sicurezza i cuccioli e, presumibilmente, nessuno ha allertato le autorità. Un ragazzo della frazione Joggi, visto l’appello sul social, intorno alle ore 19 si è recato sul posto per portare cibo e ha notato l’assenza di uno dei due cuccioli segnalati. È stato allora che ha sentito il flebile lamento del cucciolo, caduto in una vasca di raccolta acqua e assolutamente incapace di uscirne. Il ragazzo ha prontamente allertato una nota volontaria animalista della frazione, la quale recatasi sul posto e visto il corpicino ormai esamine del cucciolo nell’acqua, forse anche un po' inconsciamente, non ha esitato a scavalcare la recinzione della vasca e a camminare sul cordolo degradato della stessa fino a raggiungere il cucciolo morente. Una volta messo in salvo il piccolino sono stati chiamati i Carabinieri, il Dirigente dell’Azienda Sanitaria locale e il Sindaco del Comune. Entrambi cuccioli sono stati poi prelevati dalla volontaria che ha provveduto alle prime cure, data l’assenza di strutture sanitarie nell’hinterland. L'intervento tempestivo ha evitato danni irreparabili e il cucciolo, dopo aver superato lo choc, nel giro di poche ore è ritornato vigile. I cuccioli, un maschietto e una femminuccia – quest’ultima la protagonista della brutta vicenda - attualmente sono in custodia dalla volontaria, stanno bene e cercano adozione. «L'abbandono di cani padronali - questa la protesta - continua ad essere una piaga per tutto il territorio della regione Calabria e in particolar modo nei territori rurali e montani. Le amministrazioni comunali poco fanno per imporre ai detentori di cani l'obbligo del microchip e per promuovere campagne di sterilizzazione degli animali di affezione. Il risultato è che molte cucciolate indesiderate vengono abbandonate: questo nella quasi totalità dei casi equivale ad una condanna a morte. In una regione civile questa indifferenza non può essere più tollerata. L'appello alle Amministrazioni Comunali e alle Aziende Sanitarie è di porre in atto tutte le misure previste dalla legge per poter contrastare questa orribile piaga di morte e sofferenza. Ai cuccioli salvati, invece, auguriamo di trovare presto una famiglia amorevole».
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