Sant'Agata, Antonio e Maria hanno celebrato le Nozze di Diamante
- Una vita semplice ma ricca di tante soddisfazioni familiari
- Scritto da Alessandro Amodio
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- Pubblicato in Esaro Cronaca
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SANT’AGATA D’ESARO – Non capita spesso – oggigiorno – per una coppia di festeggiare ben 60 anni di matrimonio. Un traguardo ambito, ma sicuramente molto più difficile da raggiungere per una serie di circostanze. Ci si sposa in età più avanzata, alcune coppie non “resistono” al tempo che passa, spesso irrompono problemi di salute, ecc.
Quando qualcuno, però, arriva a celebrare le fatidiche “Nozze di Diamante” è giusto dare lo spazio che l’evento merita. È il caso di Antonio Di Franco e Maria Aragona che in questo mese di settembre sono giunti all’importante traguardo. Uniti in matrimonio a settembre del 1959, Antonio e Maria, hanno vissuto la loro esistenza ricolma di gioia per l’arrivo di ben cinque figli e poi di tantissimi nipoti, ma soprattutto con lo spirito d’unione e sacrificio che emergono soltanto in una coppia d’altri tempi. L’amore per il lavoro e per la famiglia sono stati lo “zoccolo duro” della loro unione, che – nei giorni scorsi – dinanzi al parroco della Santissima Annunziata di Sant’Agata d’Esaro, don Valerio Orefice, ed al diacono Tullio Di Cianni, è stata nuovamente consacrata davanti all’altare di Dio. Settembre 2019, allora, va ad unirsi a tanti altri avvenimenti che hanno caratterizzato la loro vita: gli anni di nascita dei loro cinque figli, quelli dei nipoti, ma anche quella del 2 giugno 2005, quando il buon Antonio venne insignito dell’onorificenza di Cavaliere della Repubblica. Certamente una delle più belle della sua vita, che ora va a fare “pendant” con il traguardo appena raggiunto. Fu allora una sorpresa gradita e inaspettata per Antonio Di Franco, sin dal giorno in cui ricevette la comunicazione che il Prefetto gli avrebbe consegnato l’onorificenza. Una vita semplice, quella di Antonio e Maria, il primo lavoratore onesto e rispettoso degli altri; la consorte donna di casa, madre premurosa e moglie instancabile. Antonio, unito in matrimonio con Maria quando aveva 26 anni, ha tirato su con tanti sacrifici ben cinque figli: Lucia, Raffaella, Francesco, Luciano e Nicola. Nonostante una giovinezza difficile, a soli 12 anni rimase orfano nel giro di un mese, perdendo prima il papà e poi la mamma, Antonio “il Cavaliere” – come giustamente chiamato oggi da tutti – da allora non si è perso mai d’animo facendo prima l’apprendista calzolaio e poi l’artigiano calzolaio, fino a diventare commerciante di scarpe. Anni addietro gli venne consegnato dalla Camera di Commercio il riconoscimento di Maestro del Commercio. E, dulcis in fundo, il buon Antonio ha – nel suo scrigno dei tanti ricordi – anche uno dei suoi vent’anni. Il suo sogno era quello di diventare attore. E l’avevano chiamato persino a Cinecittà per un provino. Il capo mastro d’allora, però, gli disse «lascia stare è tutta un’illusione». E cosi restò a fare il calzolaio. Il film della sua vita, comunque, è stato bellissimo da girare fin qui e sicuramente il destino gli ha riservato grandi soddisfazioni da marito e padre e che – insieme alla sua Maria – resterà - pur nella sua modestia e con il suo stile sempre pacato - nell’album d’una vita integerrima e mai con una virgola fuori posto. AUGURI!!!
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Emanuele Armentano