Danni ingentissimi per il terribile rogo di San Marco In evidenza
- Proseguono le indagini degli inquirenti, escluso il dolo
- Scritto da Alessandro Amodio
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- Pubblicato in Esaro Cronaca
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SAN MARCO ARGENTANO - È uno scenario devastante e spettrale quello che si presenta agli occhi di chi già alle prime luci dell’alba di ieri è andato a fare un sopralluogo dopo il terribile incendio che - nel pomeriggio di mercoledì - ha praticamente distrutto un capannone all’interno del Parco commerciale “Il cubo”. Un vero e proprio inferno di fuoco, con lingue a volte altissime, che ha completamente distrutto il capannone posto sul rettilineo che da Roggiano Gravina porta alla Scalo sammarchese.
Il "day-after" è un cumulo di lamiere annerite, cenere e distruzione totale fra le attrezzature, i magazzini, le scaffalature, i frigoriferi alimentari e quant’altro. E tutto risalta immediatamente insieme all’intenso e acre odore di fumo che si sente ancora nell’aria. Due attività praticamente in ginocchio: un negozio d’articoli casalinghi; un supermercato d’una nota catena. Non si sa se le stesse fossero assicurate contro questo tipo d’eventi, quel che è certo è che sono i danni ingentissimi. C’è chi parla di circa un milione di euro. E soprattutto c’è una domanda che si pone l’opinione pubblica: ce la faranno a ripartire queste due aziende che avevano anche dei dipendenti? Due attività sul lastrico, praticamente. I primi ad arrivare sul posto - tornando a mercoledì - sono stati i militari dell’Arma della Compagnia al momento guidata dal luogotenente Pio Croce, e poco più tardi diverse unità dei Vigili del Fuoco di Castrovillari e Cosenza insieme a personale della Protezione civile e di Calabria verde. Più passava il tempo, più le fiamme si alimentavano a dismisura e la cortina di fumo, alta e copiosa, si vedeva da tutto il circondario. Il poderoso incendio ha praticamente distrutto un capannone dov’erano allocati un negozio di articoli casalinghi ed un supermercato. Fortunatamente, non ci sono stati problemi alle persone, ma sono stati evacuati i residenti di uno stabile limitrofo dove ci sono altre attività commerciali e studi professionali. Per la potenza delle fiamme ed il calore propagato le forze dell’ordine hanno provveduto a bloccare e limitare il traffico veicolare che insiste sulla zona molto nota per essere il fulcro delle attività commerciali nel bacino della Valle dell’Esaro. L’alacre lavoro dei Vigili del Fuoco è proseguito fino alle prime luci della sera. Nel frattempo, anche ieri sono proseguite le indagini soprattutto per capire cosa ha provocato il vastissimo incendio. I Vigili del Fuoco di Cosenza ed alcuni periti starebbero facendo delle ipotesi ma ancora non sarebbe certo neanche il punto preciso dell’innesco. Sarebbe stata esclusa qualsiasi pista dolosa propendendo per un fatto accidentale, ma il tutto è al vaglio degli inquirenti compresi i carabinieri della locale Compagnia che hanno fatto pervenire presso la Procura cosentina un voluminoso carteggio anche con prove visive e fotografiche. Non si sa bene, insomma, se l’accidentalità dell’evento incendiario sia da collegare ad un corto circuito, a qualche motore elettrico posto dietro la struttura oppure ad altro. Si starebbero però valutando alcuni aspetti, come la direzione del vento al momento della propagazione iniziale e quella del fumo, una cortina alta e densa vista da più parti nel comprensorio. L’unica cosa certa è quella che le fiamme sono partite dal retro della struttura finita in un cumulo di macerie. Tanta la paura di passanti e residenti, ovviamente, con molti che sono riusciti a scappare prima che le fiamme avviluppassero la struttura. I militari dell’Arma sono stati pronti a bloccare il traffico veicolare ed anche a far spostare repentinamente dei camion parcheggiati in un piazzale vicino al capannone.
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Emanuele Armentano