Denunciata una persona per attivazione di discarica abusiva In evidenza
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FAGNANO CASTELLO - I carabinieri della Stazione di San Sosti, a conclusione di mirati servizi finalizzati alla repressione dei reati in materia ambientale, hanno deferito in stato di libertà, per i reati di cui all’art. 256 comma 2 e 3, art. 124 comma 1 e art. 137 comma 1 del d.lgs 152 del 2006 (attivazione di una discarica non autorizzata di rifiuti speciali pericolosi e non - scarichi non autorizzati preventivamente), un operaio 85enne residente a Fagnano Castello. I militari, a seguito di un accurato controllo all’interno, ma soprattutto all’esterno dell’autofficina meccanica di proprietà del denunciato, ed ubicata nella cittadina fagnanese, rinvenivano su un'area di circa 1500mq, depositati in modo incontrollato e su nudo terreno privo di alcun sistema di impermeabilizzazione, con potenziale inquinamento delle matrici ambientali, diversi motori di veicoli non bonificati, marmitte, componenti meccanici, paraurti, sportelli di diversi autocarri, plastica, vetro, parti di carrozzeria (cabina e cassoni di motocarri).
Inoltre, venivano individuati numerosi barattoli di diluente, olio esausto, filtri esausti, pneumatici usurati, materiale ferroso, destinati per lo smaltimento ed altri rifiuti non meglio individuati. Sempre nelle immediate vicinanze dell’officina meccanica, i militari rinvenivano delle griglie atte a captare le acque di prima pioggia e di dilavamento del piazzale, i cui reflui contaminati sfociano direttamente in un canale naturale confluendo in un ruscello della zona. A tal proposito, gli operatori di p.g., a specifica richiesta rivolta al titolare della predetta attività di portare in visione i titoli autorizzativi finalizzati alla conduzione della stessa, ricevevano dallo stesso risposta negativa, ossia l’uomo non era in grado di fornire nessuna documentazione e pertanto in violazione agli artt. di cui sopra veniva deferito alla Procura della Repubblica di Cosenza. Contestualmente, al fine di evitare la reiterazione del reato, si procedeva a sottoporre in sequestro preventivo l’area di circa 1500 mq. sulla quale erano depositati i rifiuti summenzionati.
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