Santoianni chiede attenzioni da parte del Commissario per l'emergenza dissesto idrogeologico In evidenza
- «La situazione è sempre più grave, non c'è tempo da perdere»
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LUNGRO – Per Giuseppino Santoianni, sindaco di Lungro, non c'è più tempo da perdere sul dissesto idrogeologico che ha investito la sua comunità. E questa emergenza lo ha portato a lanciare un nuovo grido d'allarme nei confronti delle istituzioni, rivolgendosi con forza al Commissario per l'emergenza dissesto e protezione civile al fine di sollecitare un intervento su Lungro. «Da troppo tempo -denuncia Santoianni- siamo investiti da una preoccupazione importante quale quella del dissesto idrogeologico. È necessario che il commissario proceda per una verifica più attenta sui nostri disagi, non è più possibile procrastinare».
Il dissesto, secondo il sindaco, sta avendo “gravi ripercussioni” sia in campo sociale che economico considerato che ha “molto appesantito le condizioni finanziarie sia dei soggetti interessati che dell'ente”. «Si tenga conto -spiega Santoianni- che molte famiglie hanno dovuto abbandonare le loro abitazioni cercando nuove sistemazioni, il tutto anche con spese rilevanti. Si aggiunga che qualche famiglia aveva acquistato l'appartamento con un mutuo, che ancora oggi continua a pagare senza avere più una casa, a cui si aggiunge la spesa per l'attuale affitto. Il dissesto per questa comunità -ribadisce- è stato un dramma che lentamente ha logorato anche i cittadini. In alcune zone come San Leonardo, San Donato, San Pietro, Cimitero o nel centro storico la situazione del valore delle proprietà è sempre più compromessa perché nessuno vuole investire e i proprietari terrieri né costruiscono né vendono». Un recente finanziamento di 2milioni di euro ha permesso di mettere in sicurezza alcune aree ma il lavoro da fare è ancora ampio considerato che il processo di “erosione” risale agli anni 70. «Sono circa 50anni -aggiunge- che viviamo questa lenta erosione del terreno e se non interveniamo presto non so cosa potrebbe accadere. C'è in atto un progetto con un finanziamento di 2,3milioni di euro da parte della Regione Calabria per fare la raccolta di tutte le acque bianche, quindi la reggimentazione delle acque piovane, perché questa potrebbe essere una causa di questi effetti disastrosi. Ricordiamoci -ammonisce- che la Calabria è terra ad alto rischio sisma, il che potrebbe peggiorare drasticamente le cose. Credo che si debba insistere affinché questo fenomeno si arresti e la qualità della vita dei lungresi torni ad essere quella di un tempo».
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