Duplice omicidio di San Lorenzo, l'amministrazione risponde al procuratore Facciolla In evidenza
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SAN LORENZO DEL VALLO – A San Lorenzo del Vallo il velo scuro della tragedia continua ad aleggiare sulla comunità. Difficile ripartire dopo i fatti accaduti lo scorso 30 ottobre, nonostante i cittadini ce la stiano mettendo tutta. Così come difficile è dimenticare quanto accaduto: due donne massacrate in un cimitero a colpi di pistola, senza possibilità di difesa. E se tutto ciò non dovesse bastare, a pesare sulla comunità ci sono le parole dure e decise del Procuratore della Repubblica di Castrovillari, Eugenio Facciolla, che condannano “l'ipocrisia e l'indifferenza” di chi ha scelto la via del silenzio. A tutto ciò si aggiunge il rimprovero alle istituzioni colpevoli, a suo dire, di non aver svolto quella parte, utile per la comunità in quella particolare circostanza. Tutto ciò è andato stretto all'amministrazione comunale guidata dal sindaco Vincenzo Rimoli che, lo scorso 5 dicembre, in una missiva inviata proprio al Capo della Procura del Pollino, ha voluto far sentire le proprie ragioni.
«Illustrissimo Procuratore della Repubblica Dott. Eugenio Facciolla -si legge-, i recenti fatti accaduti nel nostro territorio ci hanno scossi fortemente, così come hanno scosso una tranquilla cittadina che quella domenica di fine ottobre mai avrebbe potuto pensare che, quel Santo giorno, si sarebbe trasformato in un giorno buio, cupo e triste.
Non siamo una comunità fredda ed ignara a ciò che purtroppo è accaduto.
In quanto Amministratori, sin dal primo momento, ci siamo sentiti in dovere tutti di essere presenti nel luogo in cui si è consumata la tragedia, preoccupandoci di stare vicino ai parenti delle vittime che immediatamente sono accorsi presso il cimitero e tenere un minimo di ordine pubblico visto che i vigili non erano presenti in quanto non in servizio, ma arrivati successivamente insieme al responsabile della P.M.
La sera stessa il Sindaco, Vincenzo Rimoli, convocando tutto il consiglio comunale, sia i membri di maggioranza che i membri di minoranza ed il Parroco Don Alfredo Pisani, presso il Comune, rilasciava una dichiarazione all’emittente televisiva di Rai 3, mandata in onda nei servizi del giorno successivo e concordava, nella stessa serata, un comunicato stampa con il quale l’Amministrazione tutta condannava fortemente i gravi fatti accaduti.
Quella sera stessa il Parroco Don Alfredo Pisani informava l’Amministrazione comunale che il giorno dopo, il Vescovo Mons. Giuseppe Satriano, avrebbe presieduto un’Adorazione Eucaristica nella Chiesa di San Lorenzo Martire. Considerato l’evento l’Amministrazione Comunale, con lo stesso comunicato stampa, invitava tutta la collettività a partecipare ed inoltrava immediatamente invito anche ai Sindaci del comprensorio.
Il giorno successivo un momento di preghiera ha unito l’intera comunità assieme agli amministratori, non solo locali ma anche quelli dei comuni limitrofi ed i sindaci tutti, presenti in forma istituzionale, che si è concluso con una fiaccolata che ha visto partecipe quasi l’intera comunità, sino all’interno del luogo in cui si è verificato l’atroce gesto portando luce e speranza in quel posto dove dovrebbe regnare il silenzio e che, invece, ha visto consumarsi una disgrazia.
Successivamente il Sindaco ha chiesto formalmente un incontro al Prefetto per discutere di ordine pubblico e sicurezza -Incontro tenutosi presso la Prefettura di Cosenza giorno 9 Novembre alla presenza del Comitato di Controllo Provinciale- durante il quale si è chiesto un maggior controllo del territorio e nel quale si è ribadito il nostro impegno come amministratori a lavorare nel sociale mettendo in campo strutture ed associazioni per favorire tra i giovani momenti di aggregazione, affinché si possano creare strumenti alternativi e agenzie formative.
Il Presidente del Consiglio ha immediatamente indetto un consiglio straordinario per giorno 7 Novembre con punto all’ordine del giorno “sicurezza, ordine pubblico ed aspetti sociali”, nel quale è stato discusso e votato un documento, condiviso sia dalla minoranza che dalla maggioranza, che così si esprimeva:
“Come Amministrazione comunale di San Lorenzo del Vallo condanniamo fortemente i gravi gesti di violenza che hanno colpito la nostra comunità ribadendo che tali atti sono isolati a cospetto di una collettività fatta di gente onesta e laboriosa che ogni giorno vive e lavora per la famiglia.
Facciamo un appello affinché queste azioni siano le ultime e che il confronto, il dialogo e l’amore per l’altro diventino L’UNICA ARMA quale gesto di difesa.
Sin dall’insediamento, scopo di questa amministrazione è stato quello di infondere e radicare nel tessuto sociale valori che sono alla base di una società quali il CONFRONTO, L’ALTRUISMO, LA TOLLERANZA, LA SOLIDARIETA’ poiché la collettività vive ed esiste solo se ha come unico scopo il BENE COMUNE. Non basta che l’essere umano sia buono. Deve essere buono per qualcosa e questo qualcosa è la capacità di vivere come membro della società. Il mezzo per arrivare a questo è l’educazione sociale e morale […]
Ruolo cruciale è quello rivestito dalle Istituzioni che hanno il dovere di formare i giovani, futuro del nostro paese ma ancora più importante è il ruolo che ricopre la famiglia”.
Nello stesso Consiglio Comunale con una nota agli atti il Sindaco così si pronunciava: “In qualità di primo cittadino vivo momenti di sconforto per gli eventi che si sono verificati nella nostra comunità, che fermamente condanno così come già ribadito in conferenza stampa.
Ho il dovere di non cadere nell’indifferenza perché un sindaco è come un padre di una grande famiglia: la comunità.
Questo primo anno di vita amministrativa mi è servito per rendermi conto di tutti i problemi sociali che vi sono all’interno della nostra comunità, problemi che già conoscevo, ma che sto analizzando e toccando con mano.
Pochi sono i cittadini che vivono praticando l’altruismo.
Purtroppo tanti cittadini vivono in maniera egocentrica, mettendo in primo piano i problemi personali e non collettivi, disgregando e non costruendo quel tessuto sociale di cui abbiamo bisogno. […] La mia è un’Amministrazione attenta a questi aspetti e invito chiunque ad aprirsi al dialogo e al confronto.
Colgo l’occasione per ribadire che la nostra Amministrazione non deve essere percepita come l’Amministrazione dei favoritismi personali e a tal proposito invito, soprattutto le famiglie, ad educare i figli infondendo in loro il concetto di bene comune.
A queste chiedo di non chiudersi in se stesse di fronte a delle problematiche ma di collaborare con le scuole, con la chiesa, con le istituzioni tutte al fine di contribuire a rendere il futuro dei loro figli migliore, di dialogare con questi e indirizzarli nella via del giusto, di far comprendere la strada del sacrificio e impartire sin da piccoli le norme sociali che sono alla base di una collettività.
L’Amministrazione è a completa disposizione del cittadino, il quale però deve essere più tollerante nei confronti di questa perché anche noi viviamo ogni giorno le nostre difficoltà amministrative.
Invito inoltre tutte le forze sociali, le forze economiche, le istituzioni, in questo momento particolare che ci deve servire da sprono, a fare quadrato, a lavorare insieme affinché il nostro paese non cada nell’oblio… affinché il nostro paese ne esca vittorioso, perché non è additabile come una comunità che vive di questi eventi poiché è fatto di gente onesta che vive e lavora per la famiglia, fatto di eccellenze che hanno portato in alto il nome di San Lorenzo in diversi campi ed è fatto di giovani che donano speranza, che saranno vita nuova e tutti abbiamo il diritto e il dovere di difenderlo, di amarlo, di viverlo in serenità, insieme, uniti.
Il presente documento, oltre ad esprimere ferma condanna dei gravi gesti di violenza che hanno colpito la nostra comunità, è un invito a tutti noi cittadini ad essere più vicini alle istituzioni e soprattutto più partecipi alla vita sociale”.
Questa è stata la reazione dell’Amministrazione e della cittadinanza tutta: il voler dare una scossa a quanto accaduto, non badando alla forma o preoccupandoci di chiamare o convocare la stampa.
Ciò che abbiamo fatto lo abbiamo sentito quale nostro dovere e sono state espressioni dettate dal cuore e non dalla ragione.
Preoccuparci del sequestro del cimitero è stato un atto dovuto nei confronti dei cittadini, i quali, in prossimità della giornata dedicata alla commemorazione dei defunti, ci chiedevano se avrebbero potuto pregare e visitare i propri cari, facendo loro visita.
A conclusione, a nome di tutta la comunità rappresentata, ci sentiamo fortemente amareggiati di fronte a certe dichiarazioni apparse sulle reti televisive, sui social e su diverse testate giornalistiche in cui viene dato un volto del paese e dell’Amministrazione Comunale che lo amministra, distorto rispetto a quello che è stato fatto e che non tiene conto della sensibilità delle persone che abitano la nostra comunità, gente onesta e laboriosa che è stata duramente colpita da quanto accaduto e che ha dimostrato calore ed affetto alle famiglie delle vittime. Il lungo applauso con cui sono state accolte le salme delle nostre care concittadine, nella piccola Chiesa di San Lorenzo che non è riuscita a contenere le centinaia di persone che con la loro presenza hanno voluto donare loro l’estremo saluto, è l’abbraccio sentito di una comunità che vive questa disgrazia con profondo dolore.
Siamo fermamente convinti dell’eccellente lavoro che tutte le Forze dell’Ordine stanno svolgendo e che attraverso un efficiente lavoro di coordinamento riusciranno a monitorare il territorio ed operare per garantire la sicurezza pubblica dei cittadini e vigilare sull’ordine pubblico per prevenire eventuali reati ed invitiamo tutti ad avere un maggior confronto, affinché si possa operare al meglio, ognuno per la sua parte, e che gli episodi verificatisi non si ripetano mai più. Vivere questo territorio con più armonia e serenità per un futuro fatto di giovani che sentano la voglia di crescere e confrontarsi in maniera pulita e pacifica è il nostro auspicio ma anche il nostro primario progetto».
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Emanuele Armentano